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giovedì 30 settembre 2021

Recensione: "Unravel the dusk" di Elizaebeth Lim

Buongiorno lettori!
Come state? Oggi il sonno sembra non volermi lasciare, sogno il mio bel lettuccio caldo.
Vi ricordate Spin the Dawn? (qui la recensione), beh oggi parliamo del suo seguito: Unravel the Dusk.
Questo seguito e ultimo libro della dilogia mi sarà piaciuto?
Scopriamolo insieme!
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Titolo: Unravel the dusk (Il sangue delle stelle #2) 
Autore: Elizabeth Lim 
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Data di uscita: 31 agosto 2021
Prezzo: 20 euro
Pagine: 348

Trama:
Maia Tamarin ha già dimostrato di essere la più abile sarta del paese. Ha sbaragliato gli altri concorrenti nella gara con cui l'imperatore ha scelto il nuovo sarto imperiale. Ha viaggiato fino ai confini del mondo per procurarsi la risata del sole, le lacrime della luna e il sangue delle stelle. E con questi tesori ha cucito tre abiti magici, ciascuno degno di una dea. Ma le prove per lei non sono ancora terminate. Al ritorno dal suo viaggio, il regno è sull'orlo della guerra e Edan, il ragazzo che ama, è sparito. Forse per sempre. La guerra che impazza non è niente a confronto della battaglia che Maia combatte contro se stessa. Da quando è stata marchiata dal demone Bandur non è più la stessa... La posta in gioco è più alta che mai, ed è solo questione di tempo prima che Maia si perda completamente. Ma non si fermerà davanti a nulla pur di ritrovare Edan, proteggere la sua famiglia e garantire al suo paese una pace duratura.
 
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Nel libro precedente di questa duologia fantastica ambientata in un regno ispirato alla Cina, la protagonista, Maia Tamarin, ha raggiunto il suo obbiettivo di diventare sarto imperiale dell'imperatore, ma ad un prezzo terribile. Nel suo viaggio insieme allo stregone Edan per recuperare la risata del sole, le lacrime della luna e il sangue delle stelle infatti, è riuscita a trovare l'amore della sua vita, ma è stata anche marchiata dal demone Bandur. Con il potere del vestito è riuscita a liberare Edan dal suo vincolo con l'imperatore, ma la sua vita è ormai legata ad un filo: più passa il tempo e più Maia sparirà, per lasciare spazio al suo demone interiore, che prima o poi prenderà il sopravvento. 


La conclusione della duologia per me è stata una boccata di aria fresca: mentre il primo libro pur essendo molto piacevole, non mi aveva entusiasmato per l'ingenuità con cui era stato scritto, ho trovato che Unravel the Dusk fosse invece stato concepito dall'autrice con maggiore maturità. In questo volume infatti Maia è il personaggio principe del romanzo, lei è la protagonista assoluta e colei che brilla nella scena: tutto è narrato dal suo punto di vista, e se in Spin the Dawn ciò non mi aveva fatto impazzire, nel seguito è stato un'espediente molto intelligente perché i pensieri di Maia sono fuorviati da quelli del demone. Tutto il romanzo infatti è incentrato sul dissidio interiore di Maia, che cerca disperatamente di rimandare l'inevitabile, di combattere Bantur e il suo demone interiore, che la spinge ad affidarsi all'odio e alla vendetta.
Se Maia in questo romanzo subisce una evoluzione positiva, non posso dire lo stesso di Edan, che non mi ha fatto impazzire e lo considero il personaggio scritto peggio della serie. Edan dovrebbe rappresentare la saggezza, è vecchio di secoli e quindi esperto e maturo, ma in verità è rappresentato come un adolescente qualsiasi.
C'è poi un enorme buco di trama relativo al personaggio di Edan, che non è un punto a favore dell'autrice.
Sono comunque felice che alcuni personaggi siano stati sviluppati e siano ricomparsi in scena come per esempio Lady Sarnai, ma se non fosse stato per il dissidio interiore di Maia non credo che questo libro mi sarebbe piaciuto.

Cosa penso infine di questa duologia? Credo, francamente, che sia stata molto sopravvalutata, la scrittura è sotto la media e in generale penso sia appena sopra la sufficienza. Un punto a suo favore è sicuramente l'ambientazione e la storia, ma anche quella poteva essere strutturata meglio.
Ho in programma di leggere il nuovo libro della scrittrice, Six Crimson Cranes, sembre di ambientazione cinese fantastica, e anche se non con entusiasmo, voglio leggerlo per capire se questa autrice possa fare per me o no.

Vi ringrazio di aver letto la mia recensione, Nia di Reine des Livres per aver organizzato l'evento e la Mondadori per averci fornito la copia digitale del romanzo per una recensione onesta e sincera.



martedì 28 settembre 2021

Recensione: "I sette mariti di Evelyn Hugo" di Taylor Jenkins Reid

 


Buongiorno lettori! 
Dopo aver letto uno dei libri più belli dell'anno (stiamo parlando di Le streghe in eterno di Alix E. Harrow di cui trovate la recensione qui), settembre avrebbe potuto riservarmi niente di meglio? Beh, incredibilmente sì, perché non avevo ancora considerato I sette mariti di Evelyn Hugo!
Questo libro è stato tanto osannato, e con la mia recensione scoprirete perché!
 
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Titolo: I sette mariti di Evelyn Hugo
Autore: Taylor Jenkins Read
Casa editrice: Mondadori 
Collana: Oscar fantastica 
Data di uscita: 7 settembre 2021
Pagine: 420

Trama: 
Chi è stato il vero amore della sua vita? È quella la madre di tutte le domande. L'esca del libro. Sette mariti. Quale ha amato di più? Qual è stato il suo vero amore?

Dopo anni vissuti lontano dai riflettori, la ex "divina" di Hollywood Evelyn Hugo, autentica icona della storia del cinema, è finalmente pronta a svelare la sua verità. E anche quella sui suoi sette mariti, naturalmente. Per farlo, sceglie Monique Grant, una reporter semisconosciuta. La più stupefatta è proprio Monique: perché proprio lei? E perché proprio adesso? Si dà il caso che per la giornalista non sia proprio un gran momento: dopo pochi mesi dalle nozze il marito l'ha lasciata, e a trentacinque anni la sua vita professionale sembra già arrivata a un punto morto. L'incarico di scrivere la biografia di Evelyn Hugo potrebbe essere l'occasione che aspettava per dare una svolta alla sua carriera. E così, nello splendido appartamento di Manhattan dell'attrice, Monique ascolta affascinata le parole di Evelyn: dagli esordi nella Los Angeles degli anni Cinquanta fino alla decisione di ritirarsi dalle scene trent'anni dopo, passando per i numerosi matrimoni, l'attrice rivela una storia di feroce ambizione, amicizia inattesa, e un grande amore proibito. Monique si sente sempre più vicina alla leggendaria star: a mano a mano che il racconto di Evelyn si avvicina alla conclusione, appare chiaro che le loro vite sono legate in modo drammatico e ineludibile. I sette mariti di Evelyn Hugo è un viaggio affascinante attraverso lo splendore della vecchia Hollywood e le difficoltà del nostro tempo, che mette in scena due indimenticabili figure di donne, alla scoperta di cosa significhi – e di quanto costi – la verità.

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Dopo una full-immersion di lettura di un giorno, mi trovo nella spiacevole situazione di non saper cosa dire di questo libro, perché dopo che un libro ti ha preso così tanto da non riuscire a smettere di leggerlo, quando sei così presa che potresti anche dimenticare di bere e mangiare... come lo commenti? 
I sette mariti di Evelyn Hugo è stato osannato, e secondo me il motivo c'è ed è valido: è un capolavoro. 
Ok, direte non sono parziale, e forse è vero, ma davvero, vi giuro, è tremendamente bello
La prima cosa che ho amato? Lo stile di scrittura. Taylor Jenkins Reid ti trascina in un mondo fatto di diamanti, champagne e dive del cinema. Ti senti catapultato in questo mondo che effettivamente non esiste, perché non è mai esistita una Evelyn Hugo nella storia del cinema, ma la cosa sembra un particolare di poca importanza, perché tutto è descritto in una maniera incredibile, io ero nella storia, ero lì con i capelli cotonati e un abito col corsetto, che ammiravo Evelyn Hugo in tutta la sua bellezza. 
E se il libro funziona è proprio per lei, per Evelyn, assoluta protagonista. Personaggio positivo o negativo? Non importa, anzi non mi interessa, perché per me era diventato molto di più di un nome scritto su un foglio, era lì, vicino a me, la migliore amica e poi mia moglie e poi la donna che odiavo più di ogni cosa al mondo. Ne ero innamorata e ammaliata, perché così realistica da bucare la carta, nella sua forza, nella sua profondità, nella sua crudeltà e nella sua dolcezza. 
Poche volte credo sia riuscito ad un autore o a un'autrice di creare un personaggio così tridimensionale. 

Il libro poi funziona per i personaggi, profondi, e i legami che si creano tra di loro. Ciò che mi ha convinto di più non sono solo state le storie d'amore, infatti. Ma le amicizie: l'amicizia che lega Evelyn al suo migliore amico, produttore e poi marito, Harry Cameron, è un rapporto che va oltre a una banale amicizia. La Reid infatti esplora un concetto che io adoro e in cui credo moltissimo: la tua anima gemella non deve essere per forza la persona che ami in senso romantico, la tua famiglia non devono essere per forza i tuoi genitori. Le amicizie vere, gli amori veri, superano tutto il resto. 

Per il resto, il filtro Hollywood con cui questo libro è narrato mi ha portato un sacco di nostalgia per un periodo storico in cui non sono vissuta e di cui non sapevo neanche di provare la mancanza. 

Vorrei parlare molto più in profondità del personaggio di Evelyn e della storia, ma non voglio rischiare di spoilerarvi nulla. 
Sono soltanto così felice di averlo letto, di aver scoperto Taylor Jenkins Reid e il suo talento. 
C'è soprattutto una sotto(?)trama LGBTQ+ trattata divinamente: se siete come me ed è un elemento che vi sta a cuore vi consiglio ancora di più di prendere in mano questo libro. 

Non penso di trovare molti altri che mi porterò nel cuore come I sette mariti di Evelyn Hugo, e mi auguro che piacerà tanto anche a voi ♡


 Silvia


mercoledì 22 settembre 2021

Recensione: Città di spettri di Victoria Schwab

 

 

Buongiorno, come state? ♡
Oggi arriva sul blog la recensione di un piccolo oscar blink, molto carino e dal formato molto particolare!
Victoria Schwab non ha bisogno di presentazioni, vi ho già portato sul blog la recensione de La vita invisibile di Addie LaRue (qui il link), ma in questo caso ci addentriamo in un middle grade dalle tinte spooky, perfetto per l'autunno, che inizia proprio oggi, a proposito! (Inizia a fare proprio freschetto, brr). 

Andate più avanti per leggere i miei pensieri sul libro!  

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Titolo: Città di spettri (#1)
Autore: Victoria Schwab
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Data di uscita: 31 agosto 2021
Pagine: 320

Trama: Da quando Cass è quasi annegata (sì, va bene, è veramente annegata, ma non le piace ripensarci), è in grado di attraversare il Velo che separa i vivi dai morti… e accedere al mondo degli spiriti. Persino il suo migliore amico è un fantasma. Insomma, la faccenda è già piuttosto strana. Ma sta per farsi ancora più strana. Quando i suoi genitori vengono ingaggiati per girare un programma televisivo dedicato alle città infestate, tutta la famiglia si trasferisce a Edimburgo, in Scozia. Dove cimiteri, castelli e vicoli sotterranei pullulano di fantasmi irrequieti. E quando Cass incontra un'altra ragazza che condivide il suo stesso "dono", si accorge di avere ancora molto da imparare sul Velo, e su se stessa.
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Città di spettri è un middle grade dalle tinte spooky, una lettura semplice che si può fare in poche ore, ma comunque molto bella e adorabile.
La protagonista è Cassidy Blake, una ragazza che ha avuto un'esperienza di pre-morte e da quel momento è stata in grado di attraversare il Velo che divide i vivi e i morti. Il suo migliore amico è appunto un fantasma, Jacob, che vive con lei e l'assiste nei suoi viaggi nel Velo, dove Cassidy con la sua macchina fotografica cerca di catturare brandelli delle vite dei fantasmi, che rivivono gli ultimi momenti di vita in una sorta di loop.
Cassidy spera di poter passare le vacanze estive al mare, lontano dai fantasmi, ma i suoi genitori, i Fantadetective, stanno per girare una serie tv ad Edimburgo, una delle città più infestate del mondo.
I suoi genitori, infatti, sono famosissimi scrittori di storie di fantasmi, anche se non riescono a vedere nemmeno Jacob, che vive in casa loro. Ironico, no?

Cassidy si considera diversa da tutti, dai suoi compagni e dalle altre ragazze, e questo normalmente è un difetto tipico delle protagoniste degli young adult, ma Cassidy è davvero unica, l'unica che vede i fantasmi, l'unica che può attraversare il Velo. Si sente diversa e effettivamente, se fossimo nella sua situazione, con un fantasma come unico amico, non lo penseremmo anche noi?

Ad Edimburgo Cass dovrà affrontare nuove avventure, fantasmi spaventosi e molto più potenti, e scoprirà qual è il suo scopo, il motivo per cui può attraversare il Velo.

Un romanzo davvero molto breve, ma con il pregio di avere un ritmo molto veloce, in cui non ci si annoia mai. Cassidy mi è piaciuta davvero molto come protagonista: ha i difetti della sua età ma è intelligente, intraprendente e coraggiosa. I personaggi secondari probabilmente si perdono un po', ma Jacob è un bel personaggio, e il mistero che circonda la sua morte lo rende ancora più affascinante.
La storia mi è piaciuta molto, soprattutto avendo letto la prima parte in inglese, ho apprezzato moltissimo la semplicità dello stile e la resa del dialetto scozzese e delle varianti tra inglese britannico e inglese americano, un particolare linguistico che mi è piaciuto molto e che si perde nella traduzione italiana.
Bellissima poi l'ambientazione! Non ho mai visto, sfortunatamente, Edimburgo, ma leggendo la descrizione dei luoghi che Cass e i suoi genitori visitano mi sono innamorata; si tratta di una città medievale, ricca di elementi gotici e spettrali, bellissima!

Vi consiglio la lettura sotto Halloween, e di prendere questo romanzo per quello che è: un middle grade molto engaging, che riesce a raccontare una storia interessante e ben strutturata in pochissime pagine. Onestamente non riesco ad imputargli un difetto, ma vi deve piacere sicuramente il genere.

Vi ringrazio di aver letto la mia recensione, se vi va lasciate un commento! ♡

Silvia





mercoledì 15 settembre 2021

Recensione: Le streghe in eterno di Alix E. Harrow

 

Buongiorno lettori!
Oggi sono contentissima, perchè vi porto la recensione di un libro meraviglioso di cui mi sono innamorata.
Con la speranza di potervi trasmettere anche solo una briciola dell'amore che ho provato per lui, vi auguro buona lettura!

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Titolo: Le streghe in eterno (The Once and Future Witches)
Autrice: Alix E. Harrow
Traduttore: Alice Casarini, Barbara Ronca
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar Fantastica
Data di uscita: 7 settembre 2021
Pagine: 576
 

Trama: Nel 1893 non esistono streghe. Un tempo sì, c'erano, negli oscuri giorni selvaggi prima che iniziassero i roghi, ma adesso la stregoneria è solo una questione di graziosi incantesimi e filastrocche e vecchi racconti per bambini. Se le donne vogliono avere una qualsivoglia forma di potere, devono cercarla nell'urna elettorale. Ma quando le sorelle Eastwood – James Juniper, Agnes Amaranth e Beatrice Belladonna – entrano nell'Associazione per le Donne di New Salem, iniziano a chiedersi se, recuperando antiche parole dimenticate, non sia possibile trasformare quello delle suffragette da un movimento di donne a un movimento di streghe. Inseguite da ombre e morbi, perseguitate da forze che vogliono impedire a una strega di votare – e forse persino di vivere –, le sorelle dovranno immergersi nell'antica magia, tessere nuove alleanze e recuperare il legame che le unisce. Perché le streghe non esistono, ma esisteranno. Le streghe in eterno è un racconto potente che parla di sfide, sorellanza, e del diritto di voto.

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Quando ho saputo che Alix E. Harrow, l'autrice di uno dei miei libri preferiti dello scorso annol, Le diecimila porte di January (trovate qui la recensione), se non uno dei miei libri preferiti di sempre, sarebbe tornata in Italia con un nuovo romanzo, il mio cuore è scoppiato di gioia e, se è possibile, ho amato Le streghe in eterno ancora di più. 

In questo libro infatti ho sentito la voce delle mie antenate, delle donne che hanno combattutto, delle streghe che sono state bruciate e di quelle che sono sopravvissute, delle persone che sono stanche di subire suprusi, che sono stanche di chinare la testa. Questo libro ha cantato per me, facendomi rinascere, pronta a lottare e a gridare e a denunciare.

Se vi aspettate un libro sulla stregoneria in senso lato, una storia horror con le streghe, rimarrete delusi. Questo è un libro femminista, è un libro di denuncia sociale, di lotta e di lacrime, è il libro che dovrebbero leggere tutte le donne per ricordare quello che è successo, per poter onorare quelle streghe cattive che sono state uccise perchè noi potessimo vendicarle. Se siete come me vi lascerà un fuoco dentro, un bisogno impellente di prendere le armi, oppure di stringere i pugni e piangere lacrime di rabbia e sale.

Le streghe in eterno inizia come tutte le favole: "C'erano una volta tre sorelle...", tre sorelle che si sono tradite, che sono fuggite e si sono separate, finché la magia non le farà rincontrare.
James Juniper è la Fanciulla: ribelle, libera, selvaggia e irrequieta; Beatrice Belladonna è la Vecchia: una bibliotecaria, timida e quieta, la saggia; Agnes Amaranth è la Madre, quella forte, che si sacrifica. 

In un mondo in cui la magia è esistita, ma è andata perduta, dove rimangono sono piccoli incantesimi per curare la casa e crescere i figli tramandati come filastrocche, le sorelle Eastwood non ci stanno più al dominio dell'uomo, a dover vivere nella paura e nell'ingiustizia, vogliono far rivivere le steghe e ritrovare la Via Perduta di Avalon, proprio mentre le suffragette iniziano le prime marce per il diritto di voto. 

In questo libro in cui il femminismo e la lotta al patriarcato sono gli assoluti protagonisti, Alix E. Harrow ci fa innamorare, ci fa sognare di poter essere di nuovo delle streghe, di poter avere il potere, di non essere deboli o indifese. E lo fa con un libro scritto con uno stile magistrale ma al contempo essenziale, in cui la voce delle tre protagoniste si fonde ma è comunque profondamente ben distinta, im cui si riesce subito a riconoscere chi parla, perchè ogni sorella ha dei tratti distintivi, ma mai stereotipati, mai banali.

Le streghe in eterno è un libro che resterà per sempre nel mio cuore, per la sua potenza e la sua forza, ma anche per la maestria con cui è scritto e con cui la storia viene narrata.
Ormai Alix E. Harrow per me è una garanzia e aspetterò con trepidante attesa ogni libro che sfornerà.

Vi ringrazio di aver letto la mia recensione, spero che il libro vi piacerà e se vi va lasciate un commento! ♡

Silvia


(Ringrazio la Mondadori per la e-arc del libro)

martedì 14 settembre 2021

Recensione: Spin the Dawn di Elizabeth Lim


Buongiorno lettori!
Oggi esce la recensione di un'uscita di punta della Mondadori, Spin the Dawn di Elizabeth Lim. 
Siete curiosi di sapere cosa ne penso? Superate la scheda libro e leggete i miei pensieri!
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Titolo: Spin the Dawn 
Autrice: Elizabeth Lim
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Traduttrice: Laura Miccoli
Data di uscita: 31 agosto 2021
Prezzo: 20 euro

Trama: Maia Tamarin lavora come cucitrice nella bottega del padre, un tempo rinomato sarto. Ciò che desidera è diventare la migliore sarta del paese, ma sa che come donna il massimo cui può ambire è un buon matrimonio. Quando un messaggero reale convoca a corte il padre, gravemente malato, Maia finge di essere suo figlio e si reca al Palazzo d'Estate al suo posto. Sa che perderebbe la vita se venisse scoperta, ma correrà il rischio per salvare la famiglia dalla rovina e diventare sarta imperiale. C'è però un problema: Maia è solo una dei dodici che aspirano all'incarico. E nulla avrebbe mai potuto prepararla alla sfida che la attende: cucire tre abiti magici per la promessa sposa dell'imperatore, uno intessuto con la risata del sole, uno ricamato con le lacrime della luna e uno dipinto con il sangue delle stelle. In compagnia di Edan, il misterioso stregone di corte, i cui occhi penetranti sembrano vedere oltre il suo travestimento, Maia intraprenderà un viaggio che la porterà fino agli estremi confini del regno, alla ricerca del sole, della luna e delle stelle. Ma troverà qualcosa che non avrebbe potuto mai immaginare…
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Dopo una lunga guerra, la pace è stata ripristinata nel regno di Alandi grazie alla promessa di un matrimonio tra l'imperatore e la figlia dello shansen, Lady Sarnai. 

Maia Tamarin, però, a causa di questa guerra ha perso due fratelli maggiori, mentre il più piccolo è tornato a casa senza l'uso delle gambe. Sarta di grandissimo talento, Maia sente su di sè la pressione di dover mantenere la famiglia, ma la sua forza d'animo e il suo orgoglio la spingono a rifiutare la proposta di matrimonio del fornaio, grazie alla quale potrebbe fare una vita dignitosa.
Un giorno, però, un funzionario dell'imperatore richiede che un uomo della famiglia Tamarin venga a palazzo per diventare sarto imperiale. Il padre di Maia ormai è troppo vecchio per compiere il viaggio, mentre il fratello non è mai stato in grado di cucire neppure un punto. La vera sarta della famiglia è Maia, ma dato che è donna non può diventare sarto imperiale. Nella notte così si taglia i capelli, si traveste come suo fratello e parte per il palazzo. Qui dovrà affrontare una lunga e difficile prova, sfidando altri sarti, per diventare il sarto ufficiale di Lady Sarnai. La donna, figlia di suo padre, è dura e crudele, non vuole sposare l'imperatore e fa di tutto per rendere difficile la vita dei sarti e di Maia, fino a richiedere gli abiti stessi della dea Amani, realizzati con la risata del sole, le lacrime della luna e il sangue delle stelle. 
Maia però per fortuna non è da sola: in suo aiuto viene Edan, lo stregone dell'imperatore, che capisce subito il suo segreto e la aiuta ad affrontare questa difficile impresa. 

Spin the Dawn è l'incontro tra Mulan e Project Runaway, la storia di una sfida sartoriale che omaggia la magia e le leggende orientali. 
Il libro è una lettura piacevole, sono sempre molto felice di leggere storie ambientate in luoghi fantastici ispirati all'oriente (vi ho già parlato abbastanza di quanto ormai sia stufa di storie ambientate in occidente) e mi sono piaciuti molto i riferimenti ad alcune storie che ho amato da bambina come Mulan o anche Aladdin (questo soprattutto nella seconda parte).
Nonostante il libro sia appunto di facile lettura, molto appassionante e si legga molto velocemente, purtroppo non l'ho apprezzato a pieno a causa di alcuni difetti che si porta dietro, probabilmente dovuti al fatto che si tratti della prima opera dell'autrice, Elizabeth Lim. 
In primo luogo ho trovato lo stile forse troppo semplice, abbastanza piatto e non abbastanza descrittivo per i miei gusti. Avrei voluto che il mondo e numerosi altri aspetti venissero descritti con maggiore precisione. 
Il secondo aspetto che non mi è piaciuto del romanzo sono stati i personaggi: il loro carattere, il loro aspetto, le loro emozioni... tutto molto abbozzato. C'erano alcuni personaggi che avrebbero meritato un'attenzione molto più approfondita, come per esempio Lady Sarnai, a cui purtroppo vengono fatte dire alcune frasi molto potenti che però poi non vengono analizzate e non hanno riscontro nel resto del romanzo nei suoi comportamenti. 
Un'altra cosa che non ho molto apprezzato nel romanzo è stato l'instalove tra Edan, lo stregone dell'imperatore, e Maia. Il loro rapporto mi è sembrato scritto molto frettolosamente e la loro relazione in generale non mi ha emozionata. 

In generale però Spin the Dawn è un buon romanzo, la trama è davvero molto interessante, e ho adorato che il tema principale fosse la sartoria, con un tocco di magia che non guasta mai. 
Ultimo difetto che però devo attribuirgli è che i fatti e gli eventi si svolgono davvero molto velocemente. Insomma, quello che posso dire alla fine è che si tratta di un romanzo abbastanza carino, molto interessante e ricco di avventure, che purtroppo non brilla come dovrebbe a causa di alcuni difetti della scrittura. 
Credo per questo che sarà uno di quei romanzi che dimenticherò presto di aver letto, perché nonostante sia semplice e dalla lettura scorrevole, alla fine non lascia nulla al lettore.
Sono però fiduciosa per il seguito, che spero mi colpirà positivamente.

Vi ringrazio di aver letto la mia recensione. 
Avete letto il libro? Vi è piaciuto? Fatemi sapere in un commento. 


sabato 11 settembre 2021

Recensione: Scholomance. Lezioni pericolose di Naomi Novik

 

Buongiorno lettori!
Come state? Avete ripreso la vostra vita di tutti i giorni? Tornare dalle vacanze è sempre traumatico, soprattutto quando come me inizi qualcosa di completamente nuovo come uno stage. 
I libri, però, non mancheranno mai dalla mia vita, ed è per questo che ho in serbo per voi moltissime recensioni in questo periodo. 
Oggi si inizia con la recensione di Scholomance. Lezioni pericolose di Naomi Novik! Superate la scheda libro per sapere cosa penso di questo romanzo. 
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Titolo: Scholomance. Lezioni pericolose (A Deadly Education)
Autrice: Naomi Novik
Serie: The Scholomance #1
Casa editrice: Mondadori
Traduttore: Simona Brogli
Collana: Fantastica
Data di uscita:
7 settembre 2021
Pagine: 264
Prezzo: 19 euro

Trama: 
La Scholomance è una scuola di magia diversa da tutte le altre. Qui non esistono insegnanti né vacanze, e non è possibile riuscire a stringere amicizie disinteressate perché gli unici legami che si possono costruire sono strategici. Soprattutto, è una scuola dove il fallimento è sinonimo di morte certa (sul serio!). Le regole, alla Scholomance, sono drammaticamente semplici: non devi mai aggirarti da solo per i corridoi della scuola. E devi prestare continua attenzione ai mangia-anime, pericolose creature mostruose che si annidano ovunque. Sopravvivere è più importante di qualsiasi voto. Una volta entrato nella scuola, infatti, hai solo due modi per uscirne: diplomarti... o morire! Ma l'ingresso alla Scholomance di una nuova studentessa, El, è destinato a cambiare le carte in tavola e a portare alla luce alcuni segreti dell'istituto. Galadriel "El" Higgins, infatti, è straordinariamente dotata. Forse, tra tutti gli studenti, è l'unica preparata a una scuola tanto pericolosa. Pur non avendo dalla sua un gran numero di alleati – la maggior parte degli studenti la tiene a distanza perché di lei ha molta paura... e perché non è quel che si dice una ragazza amabile – e non incarnando esattamente l'idea di eroina senza macchia, potrebbe senza troppi sforzi evocare un potere oscuro così forte da radere al suolo intere montagne e annientare milioni di persone ignare e innocenti. Per lei, infatti, sarebbe un gioco da ragazzi usare la sua magia per sbarazzarsi una volta per tutte dei mostri che infestano la scuola e che attendono la notte per aggredire e uccidere i suoi compagni. Il problema non proprio trascurabile è che farvi ricorso potrebbe portare alla morte di tutti gli altri studenti...
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Pensavate che Hogwarts fosse una scuola pericolosa? Beh, con la Scholomance dovrete assolutamente ricredervi! In questa scuola di magia non ci sono insegnanti e i mostri mangia-anime sono all'ordine del giorno, pronti a colpire chi cammina da solo o è abbastanza stupido da non controllare accuratamente ogni anfratto. 
Galadriel, o meglio El, per fortuna non è stupida ed è arrivata all'ultimo anno senza morire, ma senza nessun alleato. El infatti non è una persona molto amabile e la sua inclinazione magica è distruggere, quindi non molto utile a meno che non vuoi diventare uno stregone oscuro. 
La vita alla Scholomance viene modificata totalmente però da Orion Lake, il paladino senza macchia e senza paura della cerchia di New York, che uccide i mostri e i nefasti della scuola salvando gli studenti. Ormai lui è un eroe e tutti sono ai suoi piedi, beh, ovviamente non El, ma forse è proprio per questo che Orion è così attratto da lei.  
Galadriel ha ancora un anno solo prima del diploma, quando tutti quelli dell'ultimo anno dovranno uscire dalla scuola sconfiggendo i nefasti (e chi è da solo senza alleati non ha davvero la speranza di riuscire a lasciare la scuola), e Orion Lake le sta intralciando la strada, finché lui continuerà a salvarle la vita, lei non riuscirà mai a far vedere quanto vale ai suoi compagni di corso. Ma quella che era iniziata come una inimicizia potrebbe diventare un'alleanza, o, caso ancora più improbabile, un'amicizia? 

Scholomance. Lezioni pericolose di Naomi Novik è un libro particolare, non di facile lettura, ed è meglio mettere in chiaro le cose subito. Troverete una narrazione in prima persona e in medias res, vi dovrete districare tra le mille informazioni buttate dall'autrice senza nessuna guida e nessun aiuto, dovrete capire da soli tutto quello che è l'universo del libro, le sue regole e le sue leggi. Ma se riuscirete a superare una scrittura difficile e ingarbugliata, scoprirete però un libro innovativo, nuovo e incredibile, con un'ambientazione straordinaria e una protagonista intelligente e ben scritta
Per questo, prima di comprarlo a scatola chiusa, vi consiglio di fare solo una piccola cosa: leggete le prime pagine in libreria o sull'anteprima ebook on line, capirete davvero immediatamente se lo stile è fatto per voi. 
Il libro in generale è molto breve, narra di poche settimane della vita della protagonista alla Scholomance, una vita difficile e pericolosa per chi possiede la magia, ma sono comunque rimasta affascinata dalla trama, l'ho trovata innovativa, qualcosa che non si era mai visto prima nel panorama del fantasy young adult. La scrittura ovviamente è limitante, devi praticamente strappare dalle grinfie dell'autrice ogni piccolo dettaglio dell'universo, e potreste rimanere insoddisfatti da quello che vi resterà, ma è il prezzo da pagare per una storia così sui generis. 

In generale, per me si tratta di un libro molto valido e che vale la pena di provare a leggere. Una storia di magia e oscurità, in una salsa young adult mai stucchevole o stupida, senza storie d'amore inventate di sana pianta e senza senso, ma neanche una storia in cui la sopravvivenza è tutto. Ci troviamo per una volta di fronte a personaggi realistici, che cercano di sopravvivere ma hanno anche bisogno di amore, di amicizia, o anche semplicemente di qualcuno che gli guardi le spalle. 
Attendo con molta curiosità il seguito, che penso dovrebbe uscire in lingua originale quest'anno. 

Se la mia recensione vi è piaciuta lasciate un commento, grazie di essere arrivati fin qui e buona lettura!