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giovedì 30 dicembre 2021

Recensione: The Furry Thing di Kamwei Fong


 Buongiorno lettori!
Come avete passato le vacanze di Natale? Spero bene. 
Io mi sto rilassando, prima di iniziare lo stage a gennaio. E ho avuto il bellissimo piacere di leggere un libro dedicato ad un artista fantastico: Kamwei Fong. 
La Becco Giallo, casa editrice molto preparata, ha pubblicato infatti questo libro artistico molto particolare, che racconta la storia di Kamwei Fong e dei suoi gatti. 
Ma scopriamo tutto nella recensione! 

Buona lettura!
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Titolo: The Furry Thing
Autore: Fong Kamwei
Casa editrice: Becco Giallo
Data di uscita: 9 dicembre 2021
Pagine: 128
Prezzo: 23 euro

Trama: In The Furry Thing c'è tutto l'universo dei gatti, tranne le bocche dei protagonisti. Senza bocche, le loro emozioni vengono trasmesse dagli occhi espressivi e luminosi, dalle orecchie vigili e dalle code grandi e cespugliose e, naturalmente, dal pelo più o meno folto (o meglio, folto, molto folto o foltissimo).

Nato nel 2009, The Furry Thing è il progetto artistico dell'illustratore, scultore e designer di Kuala Lumpur, Kamwei Fong. Utilizzando solo inchiostro nero a micro pigmenti e delle fitte trame di piccoli, brevi, segni, Fong ha creato centinaia di illustrazioni oniriche e fantasiose di gatti di ogni genere e taglia. Nonostante lo stile uniforme, quasi matematico nella sua progettazione e lavorazione, ogni gatto di The Furry Thing mostra una personalità unica: ci sono i gatti arruffati, panciuti e goffi, ci sono gatti sinuosi, eleganti e fieri, altri ancora hanno occhi curiosi, o diffidenti, o ruffiani. Alcuni hanno code enormi che puntano il cielo, altri sono arrotolati su loro stessi a formare un cerchio talmente perfetto da risultare magnetico. Ci sono poi quelli dal muso schiacciato o dal pelo striato, le code elettriche o le orecchie asimmetriche, gli sguardi assonnati o le movenze sinuose.
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Per quanto mi piaccia l'arte, non sono solita commentare e recensire libri su artisti contemporanei, ma ho voluto fare un'eccezione per The Furry Thing libro/catalogo che ci racconta l'esperienza artistica dell'artista di Kuala Lampur Kamwei Fong e in particolare il suo progetto artistico chiamato The Furry Thing, nato nel 2009. Si tratta di gatti, semplicemente, e io amo i gatti. 
Quello che mi ha colpito in particolar modo è stato come questo artista sia riuscito a rappresentarli: senza baffi e senza bocca, sono i loro occhi a mostrare i vari caratteri e la bellezza che questi animali riescono a dare all'animo umano. 
Sono forme indistinte, sinuose o curve, a volte semplicemente dei cerchi, ma sempre adorabili. 

Il libro, scritto sia in italiano che in inglese, ci racconta come il progetto sia nato e spiega la tecnica di questo artista, fatta di precisione e di ripetizione. Le forme feline e il loro bellissimo pelo, che ti fa venir voglia di passarci le mani attraverso, infatti, viene creato grazie alla sovrapposizione di linee sottilissime, variando la densità dei segni per creare volume. La vaporosità del pelo, irresistibile, è proprio un marchio di fabbrica dell'artista. 

Nella sua lista infinita di gattini, ho apprezzato soprattutto In the Wonderfurryland, una serie di luoghi onirici abitati dai gatti, dove ogni cosa, dalla luna alle montagne, ha la forma di un fatto. 


In generale, ho amato tutti questi bellissimi disegni. Da amante dei gatti, anche se come lo stesso autore sono vissuta per tutta la vita senza, non potevo non apprezzare un'opera che li elogia in ogni loro forma e dimensione. 
A volte i disegni sono anche uniti da una frase che spiega il momento e la situazione, ma la maggior parte sono solo gatti neri, che ti colpiscono con il loro pelo e i loro occhi magnetici. 

Non conoscevo questo autore prima, ma sono molto grata alla Becco Giallo che mi ha permesso di scoprirlo. 
Questo progetto mi ha colpito moltissimo, non soltanto per il soggetto, ma anche per la tecnica e la precisione con cui Kamwei Fong costruisce ogni disegno. 
Verso la fine vengono anche mostrati dei disegni che l'artista ha realizzato su richiesta di committenti e i loro bellissimi gatti, con le fotografie dei modelli che apprezzano il lavoro svolto. 
Quando sarebbe bello poter chiedere un disegno personalizzato del proprio gatto?

Ringrazio la Becco Giallo per la copia omaggio, e per il lavoro incredibile che hanno compiuto nel realizzare questo catalogo/saggio che con tono ironico e divertente ci racconta la storia di un progetto realizzato per gioco, ma adesso un vero cult tra i giovani. 
Pensate che anche la marca di abbigliamento giapponese Uniqlo ha realizzato delle magliette con questi disegni. 

Il mio consiglio è quello di dirvi di recuperare i tanti gatti di questo fantastico artista, perché ognuno di questi ha una propria personalità e una propria storia. Sono tutti unici e inimitabili!

Vi ringrazio di aver letto la mia recensione!
Miao!




mercoledì 1 dicembre 2021

Recensione: Le guerriere dal sangue d'oro di Namina Forna

 

 

Buongiorno lettori!
Come state? Ieri ho ricevuto una bella notizia, almeno l'inizio di quella che spero si rivelerà una bella notizia.
Oggi però vi parlo di un libro fantasy, la traduzione dell'acclamato The Gilded Ones di Namina Forna.
Era un libro che aspettavo tanto di leggere e sono contenta sia stato portato in Italia.
Ma mi sarà piaciuto? Scopriamolo insieme!

Ringrazio la Mondadori per la copia digitale del romanzo, la mia recensione resta onesta e sincera.
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Titolo: Le guerriere dal sangue d'oro
Autrice: Namina Forna
Casa editrice: Mondadori
Collana: Fantastica
Data di uscita: 30 novembre 2021
Prezzo: 18,90 euro
Pagine: 288

Trama:
Deka conosce bene l'importanza del rituale della purezza. Sa che da esso dipenderà se potrà o meno diventare membro a tutti gli effetti del suo villaggio ed essere finalmente parte di qualcosa, proprio lei che si è sempre sentita diversa e fuori posto. Ma il giorno della cerimonia, il suo sangue si rivela d'oro, il colore della non purezza. Le conseguenze, Deka lo sa bene, potrebbero essere peggiori della morte. Per questo, quando una misteriosa donna va a trovarla nel luogo in cui è imprigionata e le propone di andarsene dal villaggio per entrare a far parte di un esercito composto da ragazze esattamente come lei, le alaki, non ha dubbi. Pur comprendendo i pericoli che la aspettano, Deka decide di abbandonare la vita che ha sempre conosciuto. Ma già nel viaggio che la conduce alla capitale del regno, e alla più grande battaglia della sua vita, scoprirà presto che la grande città serba molte sorprese. E che niente è davvero come sembra, nemmeno lei.
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Le guerriere dal sangue d'oro è un romanzo fantasy young adult, dalle tinte femministe, in cui si esplorano temi fondamentali come la guerra, la sofferenza e la violenza, la paura del diverso e la sopraffazione.
Nella società in cui vive la protagonista, Deka, gli uomini hanno il mano il potere, le donne non possono lavorare e sono talmente sottomesse che non possono nemmeno mostrare il loro volto, che deve essere coperto da una maschera per volontà del Dio Oyono.
Ma l'apice del patriarcato, il momento più brutto e significativo nella vita di una donna è la cerimonia della purezza. Se il sangue della fanciulla non è rosso, ma oro, vuol dire che non è pura, che è un demone e deve essere uccisa.
Il giorno della sua cerimonia, Deka scopre di non essere pura nel modo peggiore possibile: abbandonata dal padre, viene costantemente uccisa (le alaki, così vengono chiamate queste fanciulle, infatti, possono non morire diverse volte) finchè non viene salvata da una misteriosa donna che lei chiama Mani Bianche.
Verrà portata in un campo di combattimento, istruita ad uccidere i Gridamorte, orribili creature che invadono il regno, e qui incontrerà le sue compagne, le sue sorelle di sangue, e il suo uruni (compagno guerriero), Keita.
 
Onestamente ho amato le tinte femministe di questo romanzo e soprattutto ho amato il colpo di scena, anche se ampiamente telefonato. In generale credo che il libro trattasse di molti temi importanti, ma purtroppo non lo ritengo riuscito in pieno dal momento che ci sono diversi difetti e cose che non mi sono molto piaciute.
In primo luogo i personaggi hanno dei cambiamenti troppo repentini nei loro atteggiamenti, a partire da Deka fino a Keita, che sembra un guerriero crudele in una pagina, e in quella subito dopo si affeziona a Deka senza nessun dilemma morale sul suo stato di alaki.
Le spiegazioni nel libro vengono poi date in modo troppo sbrigativo, sembra che tutto il libro e il suo senso si concentrino solo alla fine e in alcune frasi molto brevi. Mi sono ritrovata molto confusa su certi aspetti, chi fosse chi e cosa, perchè sembrava che dovessi già saperlo. Poi troppi nomi e poche descrizioni per ricordare i personaggi... insomma, molto bello ma troppo confuso. 

Purtroppo mi spiace non condividere l'hype che ho visto in giro per questo romanzo, ma nonostante la trama fosse molto interessante non gli attribuisco nessuna originalità, mi ha ricordato molto, per esempio, Figli di sangue e ossa di Tomi Adeyemi, e lo stile e i dialoghi non mi hanno pienamente convinto.
Ritengo quindi Le guerriere dal sangue d'oro un libro abbastanza nella media, perchè i temi incredibili che lo caratterizzano poi non mi sembrano realizzati efficacemente.
Alcuni di questi temi però li ho molto apprezzati, anche se molto pesanti: la violenza inaudita che viene usata contro le alaki, per esempio, è molto descrittiva, ma fondamentale nel senso della storia, per far svegliare Deka e le altre ragazze, ancora ancorate al concetto di purezza, e farle realizzare di non essere mostri, ma dee, e che devono lottare perchè il mondo è sbagliato e non dovrebbe andare in questo modo.

Nonostante io sia rimasta delusa da alcuni aspetti, lo ritengo comunque un buon romanzo e ve lo consiglio.
Sono curiosa di come continuerà, ci sono sicuramente diversi spunti, ma credo avrebbe funzionato bene anche come uno standalone.

Vi ringrazio di aver letto la mia recensione, spero vi sia piaciuta e se volete lasciate un commento ♡