Buonasera lettori!
Scusate il grande ritardo con cui posto questa recensione. Purtroppo, come scoprirete anche leggendo la recensione, non è stato facile (e non so perché!) leggere questo libro. Ma finalmente la recensione è qui e spero scoprirete con me il secondo libro della saga di Green Creek, in cui questa volta i protagonisti sono Gordo e Mark!
Buona lettura e mi raccomando, non leggete se non avete letto Wolfsong perché ci saranno degli spoiler!
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Titolo: Ravensong- Il canto del corvo(Green Creek #2)
Autore: T. J. Klune
Casa editrice: Triskell
Collana: Rainbow
Data di uscita: 25 novembre 2020
Pagine: 657
Prezzo: 13 euro
Voto: 4/5
Trama: Gordo Livingstone non ha mai dimenticato le lezioni incise sulla sua pelle. Temprato dal tradimento di un branco che lo ha abbandonato, ha cercato conforto in un’officina nella piccola città di montagna in cui vive, giurando di non lasciarsi più coinvolgere dagli affari dei lupi. Avrebbe dovuto bastargli. E gli è bastato, finché i lupi non sono tornati, e con loro anche Mark Bennett. Alla fine, hanno affrontato la bestia insieme, come un branco… e hanno vinto. Un anno dopo, Gordo si ritrova ancora una volta a essere lo stregone del branco dei Bennett. Green Creek ha trovato un equilibrio dopo la morte di Richard Collins, e con difficoltà Gordo cerca di ignorare Mark e il canto che ulula tra loro. Ma il tempo stringe. Qualcosa è in arrivo. E questa volta striscia da dentro.
Alcuni legami, non importa quanto forti, sono fatti per essere spezzati.
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Per me è difficile giudicare questo romanzo, perché se da una parte mi è piaciuto davvero tanto, e dopo la fine del precedente ero così curiosa e desiderosa di continuare la serie, ho fatto davvero fatica a leggerlo, perché era pesante e talvolta noioso.
Credo sia la prima volta che desidererei un libro interamente fatto di relazioni amorose, perché mentre la trama procedeva io desideravo solamente che si parlasse dei personaggi e delle loro relazioni, perché sono la cosa che ho preferito in assoluto.
Ritorniamo un attimo al principio: il volume precedente si era concluso con la trasformazione di Ox in lupo e in Alfa e nell'unione tra i due branchi. Richard Collins, il mostro che aveva rapito Joe da bambino e ucciso Thomas Bennett, è morto, ma gli Omega continuano ad essere attratti da Green Creek e continuano ad arrivare. Ma c'è di peggio, sembra che alcuni Omega siano infettati e possano attaccare questa malattia. Il libro è narrato dal punto di vista di Gordo, lo stregone del branco dei Bennett, che ricorda la sua infanzia, quando il padre insieme ad Abel Bennett (il padre di Thomas), gli aveva inferto i tatuaggi sulle braccia per rendere la sua magia più potente. Gordo è legato al branco dei Bennett, soprattutto a Thomas, che diventerà il suo alpha, ma poi c'è Mark. Mark che gli regala un corvo intagliato nel legno, che lo segue come uno stalker per proteggerlo e gli dice che profuma di terra e foglie. Tutta la vita di Gordo però viene sconvolta quando la madre muore per mano di suo padre, impazzito. Persi i genitori, poco dopo viene anche abbandonato dal branco dei Bennett, spezzando il suo legame con Mark.
Si ritorna poi al presente, il branco dei Bennet è unito con i suoi due alfa, ma una minaccia sta incombendo: il clan dei King, cacciatori di lupi, sta tornando.
Amo lo stile di Klune, il modo in cui è capace di rendere i pensieri dei lupi e il loro stato emotivo, la capacità di descrivere i dialoghi e le emozioni. Si tratta di una scrittura particolare, non adatta a tutti i lettori, ma per me estremamente innovativa. Mentre da una parte il libro mi piaceva, c'era qualcosa che invece me lo faceva trovare pesante, difficile da leggere e mi dispiace molto. Ho trovato che forse molte cose potessero essere trattate in modo più breve, che la storia potesse essere riassunta meglio, e soprattutto ci fossero passaggi molto ripetitivi. Gli stessi personaggi ripetono le stesse frasi come se fossero dei mantra, e dopo un po', ok, lo sappiamo che il padre di Ox gli avrebbe detto che sarebbe stato preso a calci in culo per tutta la vita o che la madre di Gordo gli ha detto che non doveva fidarsi dei lupi perché lo stavano usando.
Penso di aver preferito, per quanto riguarda la trama, il primo romanzo, che avevo letto con maggiore interesse e scorrevolezza, ma per quanto riguarda la coppia protagonista, Gordo e Mark mi sono piaciuto molto ma molto di più di Ox e Joe, la relazione era più tormentata e ho scoperto che mi piace davvero molto l'angst, a quanto pare. Il loro rapporto infatti, anche se ormai Gordo è lo stregone dei Bennett, e Mark secondo di Ox, non si rinsalda subito. Gordo è ancora arrabbiato con Mark, ferito di essere stato abbandonato tanti anni prima, ma quando la malattia degli Omega sembra colpire anche Mark, Gordo non può più resistere al richiamo del suo compagno.
Green Creek si conferma una bellissima serie, si vede la passione e lo studio sui licantropi dell'autore, i dettagli ben curati e le descrizioni ben fatte. Mi dispiace che, onestamente, fossi più interessata a sapere se Mark e Gordo sarebbe riusciti a superare il passato e mettersi insieme, piuttosto che scoprire se il branco sarebbe riuscito a sconfiggere il clan dei King e la malattia degli Omega.
Detto questo, la trama si infittisce sempre di più e nuovi nemici (anche insospettabili) spuntano per distruggere il branco, un branco unico, formato da lupi e umani, e un Alfa nato umano, un branco in grado di superare l'impossibile.
Spero che la mia recensione vi sia piaciuta e continuerete la vostra lettura della serie di Green Creek, o meglio conosciuta come la "saga dei licantropi gay", anche se effettivamente la sessualità dei lupi è fluida.
Se vi è piaciuta la recensione lasciate un commento, mi farebbe molto felice!
Grazie mille e buona lettura.
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