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martedì 26 ottobre 2021

Recensione: "La mano sinistra del buio" di Ursula K. Le Guin

 

Buongiorno lettori!
Come state? Io in questo periodo sono un malanno unico, ma ho scoperto che domenica sarò a Lucca e sono felicissima. Hanno rimesso infatti dei biglietti in vendita e ne ho approfittato subito.
Oggi vi parlo di un romanzo capolavoro e caposaldo della fantascienza mondiale La mano sinistra del buio di Ursula K. Le Guin, scrittrice americana considerata una delle più importanti autrici di fantascienza al mondo, avendo vinto cinque premi Hugo e sei premi Nebula, i più alti riconoscimenti della letteratura fantastica.
Mondadori ha portato (ed è in uscita in libreria proprio oggi!), con una nuova traduzione e un nuovo titolo, uno dei suoi romanzi più importanti.
Conosciuta in Italia soprattutto per la saga fantasy di Terramare, per me è stato il primo approccio con questa autrice, che non vedevo l'ora di scoprire.
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Titolo: La mano sinistra del buio (The Left Hand of Darkness)
Autrice: Ursula K. Le Guin
Traduttrice: Chiara Reali
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar moderni cult 
Data di uscita: 26 ottobre 2021
Prezzo: 14,50 euro
Pagine: 300

Trama:

Opera rivoluzionaria per i suoi aspetti concettuali e stilistici, La mano sinistra del buio descrive – nota Nicoletta Vallorani – «la progressiva costruzione di un rapporto di amicizia tra diversi che oltrepassa con spontaneità struggente ogni genere di differenza, e ogni differenza di genere». La nuova traduzione di Chiara Reali riesce a restituire tutti i colori di un testo complesso e delicato, un romanzo dallo stile fluido e composito, che mostra come categorie da noi ritenute determinanti non lo siano affatto, e come sia possibile progettare una cultura che da esse prescinda. «È questo che insegna la creazione immaginaria,» conclude Vallorani «ipotizzare mondi che potrebbero insegnarci qualcosa sul nostro.»
Sul pianeta Inverno, coperto di ghiacci perenni e dominato da una struttura semi-feudale, l'Ecumene ha inviato un emissario, Genly Ai, incaricato di convincere gli indigeni a unirsi alla Lega. Non sarà facile per lui entrare in contatto con gli abitanti di quel mondo alieno, ancora ignoto, che trascorrono i cinque sesti della loro esistenza in uno stato ermafrodito neutro, per poi essere maschi o femmine solo nei giorni del kemmer. Per riuscire nel suo intento, l'Inviato dovrà superare differenze biologiche, culturali, psicologiche, sociali e comprendere articolate organizzazioni politiche, oltre che affrontare condizioni estreme in un attraversamento del grande Nord degno di Jack London. 
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Femminismo, utopia, pacifismo, sono alcuni dei temi trattati nei romanzi di Ursula K.Le Guin, che sfrutta i temi del fantasy e della fantascienza per esplorare i temi delle identità e delle strutture sociali.
Come è scritto nella prefazione al libro, la scrittrice afferma che "La fantascienza non inventa, descrive", tutto quello che c'è da descrivere è già in seno all'umanità.
In questo romanzo, la Le Guin attacca quello che è il fondamento dell'uomo da millenni: la dualità di genere, inventando un popolo che per tre quarti della sua vita è ermafrodita, nè uomo nè donna, e ottiene gli attributi sessuali solo durante un periodo di attività sessuale che dura pochi giorni chiamato kemmer. 
Il protagonista è un inviato dell'Ecumene, una sorta di Federazione dei pianeti uniti di Star Trek, disceso su Inverno, un pianeta fatto di ghiaccio in cui nevica e si gela per buona parte dell'anno.
Il popolo di Gethen (o Inverno) non conosce i viaggi spaziali, non sa che oltre a sè esistessero altri popoli, così diversi da come sono loro.
Mr. Genry Ai, il protagonista e Inviato su Inverno, infatti è un uomo, un maschio, più alto della media del pianeta e molto più scuro (un'immagine di come sarà l'umanità tra migliaia di anni) che si scontra con il preconcetto di virilità, di cosa significa essere nè uomo nè donna. All'inizio non c'è la fa a non classificare i comportamenti dei suoi interlocutori come femminili o maschili (e soprattutto nella lingua italiana, molto più incentrata sul genere rispetto all'inglese, è difficile non dare un sesso ai personaggi che ci troviamo di fronte).
 
La mano sinistra del buio non è il classico romanzo di fantascienza, ma più un romanzo di avventura e di sopravvivenza. Il protagonista infatti deve attraversare le sconfinate lande di ghiaccio del territorio per poter sopravvivere, aiutato da Estraven, primo ministro del re di Kharnide, il regno in cui approda.
La sua esistenza infatti è in pericolo a causa delle lotte politiche (non guerre, non esiste su Gethen un termine per guerra), tra le nazioni rivali, un concetto sempre estraneo a Genry, che vive ormai in un mondo utopico in cui potremmo dire che "tutto il mondo è paese", non sa cos'è il patriottismo o peggio, il nazionalismo.

Romanzo sociale, di analisi, di avventura, non è quello che ci si può aspettare da un romanzo di fantascienza, è la descrizione dell'incontro tra due popoli così diversi tra di loro e la caduta di ogni diffidenza.

Personalmente, l'inizio mi aveva colpito moltissimo, poi con la parte più di avventura che ricordava un romanzo di Jack London, ho perso un po' di interesse. In generale ho apprezzato moltissimo la costruzione di questo nuovo pianeta e la descrizione di un mondo senza genere, se consideriamo che il romanzo fu scritto nel 1969, mostra come la Le Guin fosse mentalmente avanti anni luce. Sarei curiosa di leggerlo in lingua, per vedere l'utilizzo della lingua inglese, molto più consona dell'italiano a rappresentare un genere neutro.

La parte che ho amato di più del romanzo sono stati gli intermezzi: fiabe, racconti, mitologie di quel mondo governato dal freddo, che mostrano la straordinaria capacità della scrittrice di riprendere i miti antichi non solo occidentali per ricreare un universo convincente e realistico.

Mi aspettavo di più? Onestamente sì, soprattutto visto che è un classico della fantascienza, ma sono comunque rimasta piacevolmente soddisfatta. Forse al giorno d'oggi non fa più scalpore come una volta? Anche la tecnolgia mostrata in questo futuro non è molto diversa da cose che ormai usiamo banalmente tutti i giorni, anzi forse anche ormai antiquate, e mi aspettavo qualcosa di più tecnologicamente avanzato, non lo so, so solo che forse letto ai suoi tempi doveva avere una scarica energetica che purtroppo adesso non ha conservato.

Voi lo avete letto o approfitterete di questa nuova traduzione per leggerlo?
Fatemi sapere in un commento! ♡



 

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