Buongiorno lettori!
Dopo l'approfondimento sui personaggi secondari, che potete trovare qui, oggi vi parlo direttamente di Alla ricerca del Principe Dracula, il secondo libro della serie Stalking Jack the Ripper con protagonisti l'intraprendente Audrey Rose Wadsworth e il misterioso Thomas Cresswell.
Buona lettura!
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Titolo: Alla ricerca del Principe Dracula
Autore: Kerri Maniscalco
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Data di uscita: 15 settembre 2020
Pagine: 468
Prezzo: 20 euro
Voto: 3.5/5
Trama: Dopo aver scoperto con orrore la vera identità di Jack lo Squartatore, Audrey Rose Wadsworth lascia la sua casa nella Londra vittoriana per iscriversi – unica donna – alla più prestigiosa accademia di Medicina legale d'Europa. Ma è davvero impossibile trovare pace nell'oscuro, inquietante castello rumeno che ospita la scuola, un tempo dimora del malvagio Vlad l'Impalatore, altrimenti noto come Principe Dracula. Strane morti si susseguono, tanto da far mormorare che il nobile assetato di sangue sia tornato dalla tomba. Così Audrey Rose e il suo arguto compagno, Thomas Cresswell, si trovano a dover decifrare gli enigmatici indizi che li porteranno all'oscuro assassino. Vivo o morto che sia.
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Se avete letto la mia recensione al primo volume (che potete trovare qui) sapete benissimo che Sulle tracce di Jack lo Squartatore non è uno di quei libri privi di difetti. Il problema principale che avevo riscontrato in quel volume, e che ritrovo, purtroppo, anche in Alla ricerca del Principe Dracula è la protagonista, i suoi comportamenti, la sua ipocrisia e il suo femminismo troppo ostentato.
Se devo essere completamente onesta, in verità questo secondo volume è stato molto più piacevole del precedente, Audrey Rose migliora notevolmente: è più coraggiosa, più risoluta, ma risulta ancora essere un po' una macchietta senza personalità, quel personaggio un po' "Mary Sue" buttato lì come protagonista perfetta (quando in effetti perfetta non è). Thomas, invece, mi è piaciuto davvero molto! Perde l'antipatia e la saccenteria eccessiva che lo caratterizzavano nel primo volume, qui è molto più dolce, soprattutto con Audrey Rose, e ho amato vedere il suo lato più tenero. D'altra parte, però, in questo volume ha perso l'acume e l'intelligenza che lo caratterizzavano nel primo! Insomma, tutto non si può avere?
Questi romanzi, quindi, purtroppo non rientreranno mai tra le mie serie preferite, ma amo moltissimo il periodo storico in cui si svolgono e i miti e le figure storiche con cui si intrecciano. Mentre nel primo volume eravamo nella Londra vittoriana durante gli omicidi di Jack lo Squartatore, adesso siamo in Romania, teatro di nuovi scellerati omicidi.
I protagonisti iniziano a frequentare un'accademia di scienze forensi situata nel Castello di Bran, che è stato dimora del sanguinario principe Vlad III, conosciuto anche come l'Impalatore, che ha dato origine al mito di Dracula, il vampiro.
Gli omicidi, infatti, vengono fatti passare come se fossero stati commessi da uno strigoi, cioè un vampiro, dal momento che le vittime vengono ritrovate completamente senza sangue; mentre altre invece con un paletto nel cuore, proprio come se fossero vampiri.
Questa ambientazione così gotica, con castelli ricchi di sculture inquietanti e passaggi segreti, e boschi dimora di creature sanguinarie, mi ha onestamente appassionato molto di più, è una storia ricca di misteri e nuovi personaggi davvero intriganti.
Anche qui, non sono riuscita ad individuare il colpevole degli omicidi durante la lettura, ma onestamente non penso che questa volta sia stata del tutto colpa mia, onestamente tutta la spiegazione finale sull'omicida mi ha lasciato molto perplessa; non penso che l'autrice abbia dato tutti gli elementi per comprendere il finale e alla fine è risultato tutto molto frettoloso e senza senso, almeno secondo la mia modesta opinione.
Quella parte mi ha completamente delusa.
La cosa più bella del libro penso sia stata proprio l'ambientazione, la descrizione del castello mi è piaciuta tantissimo, soprattutto la descrizione degli ambienti segreti e delle trappole contenute al loro interno.
Come al solito, l'autrice ha posto alla fine del libro un'avvertenza sui cambiamenti che ha dovuto fare e sulle incorrettezze storiche, che sono anche molto interessanti. Per esempio, non sapevo che, nel periodo in cui è ambientata la vicenda, la Transilvania si chiamava Transleitania e, soprattutto, non esisteva la Romania ma faceva parte delle Terre della Corona di Santo Stefano, sotto il dominio dell'impero austroungarico.
Nonostante questa saga continui ad avere alti e bassi, sono molto curiosa di leggere il prossimo volume, ambientato in America, e di leggere delle avventure di Audrey Rose e Thomas, di cui ormai mi sono molto affezionata, soprattutto come coppia.
Vi ringrazio ancora di aver letto la mia recensione, ringrazio la Mondadori per la copia del romanzo e vi raccomando di leggere tutti gli altri approfondimenti e le recensioni delle mie colleghe.
Devo ancora leggere Sulle tracce di Jack lo Squartatore, ma la maggior parte delle recensioni che ho letto non sono proprio ricche di entusiasmo. Spero che mi piaccia altrimenti ne rimarrò delusa visto che era una delle letture che più attendevo con ansia 😅😅
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