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venerdì 4 settembre 2020

Review Party: Sulle tracce di Jack lo Squartatore di Kerri Maniscalco

 


Buongiorno lettori!
Sono finalmente rientrata a casa dopo un mese e, lo ammetto, è stato super emozionante rivedere finalmente la mia libreria. 
Potrei essermi leggermente commossa. Leggermente. 

Comunque, come vi avevo anticipato, oggi vi parlo di un romanzo di prossima uscita in casa Mondadori: Sulle tracce di Jack lo Squartatore di Kerri Maniscalco, che verrà pubblicato insieme ai suoi seguiti (Alla ricerca del Principe Dracula In fuga da Houdini) il 15 settembre. 
Qui sotto vi lascio le mie impressioni, ma, come sempre, prima di tutto la scheda del libro e la trama!
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Titolo: Sulle tracce di Jack lo Squartatore
Autore: Kerri Maniscalco
Casa editrice: Mondadori 
Collana: Oscar fantastica 
Data di uscita: 15 settembre 2020
Pagine: 372 
Prezzo: 20 euro

Voto: 3/5






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È stata cresciuta per essere la perfetta dama dell’alta società vittoriana, ma Audrey Rose Wadsworth vede il proprio futuro in modo molto diverso. Dopo aver perso l’amatissima madre, è decisa a comprendere la natura della morte e i suoi meccanismi. Così abbandona l’ago da ricamo per impugnare un bisturi da autopsia, e in segreto inizia a studiare Medicina legale. Presto viene coinvolta nelle indagini sull’assassino seriale noto come Jack lo Squartatore e, con orrore, si rende conto che la ricerca di indizi la porta molto più vicina al suo mondo ovattato di quanto avrebbe mai creduto possibile.

Ispirato agli efferati crimini irrisolti che hanno insanguinato la Londra di fine Ottocento, lo strabiliante romanzo d’esordio di Kerri Maniscalco tesse un racconto ricco di atmosfera che intreccia bellezza e oscurità, in cui una ragazza vittoriana molto moderna scopre che non sempre i segreti che vengono sepolti lo rimangono per sempre.

L'idea di questo libro mi ispirava moltissimo. Amo l'era vittoriana, un periodo cupo (a partire dal cielo sempre scuro per i fumi delle fabbriche) dall'atmosfera opprimente, ligio al dovere e puritano al limite del possibile, ma anche affascinante e ricco di misteri. In quel periodo storico infatti ci si interessa ai racconti dell'orrore, ai fantasmi, ai mostri e, anche, alla morte. 

La morte non bada alle distinzioni di noi mortali, come il genere o la posizione sociale. Coglie allo stesso modo re, regine e prostitute, spesso colmando di rimpianti chi rimane in vita.

La protagonista del libro, Audrey Rose Wadsworth, è apprendista presso lo zio Jonathan, un medico legale, ed è quindi una protagonista insolita per un romanzo ambientato durante l'Ottocento perché davvero molto moderna, forse anche troppo moderna, ad essere onesti. 
Audrey Rose ama scoprire i segreti dei cadaveri che esamina e rifiuta categoricamente che qualsiasi uomo, che sia suo padre o suo fratello, le impedisca di fare quello che ama. 
Per questo ritengo che la modernità della protagonista non sia ben riuscita in un romanzo ambientato in un periodo storico in cui le donne non avevano nessuna possibilità di carriera in ambiti scientifici. Audrey Rose proviene da una famiglia nobile e il fatto che sia libera di fare quello che vuole (perché la protagonista può lamentarsi del fatto che suo padre sia severo, ma mai una volta questo le impedisce di fare quello che vuole, e quando lo fa comunque lei lo fa lo stesso senza conseguenze, quindi) non è per nulla realistico. 

Bramavo il giorno in cui le ragazze avrebbero potuto truccarsi e indossare abiti di pizzo - o non truccarsi affatto e uscire con un sacco di iuta, se lo preferivano - per recarsi al lavoro dei propri sogni senza essere giudicate inappropriate. 

Nemmeno il femminismo che l'autrice impone per tutto il romanzo mi è piaciuto totalmente. Da una parte, infatti, è stato bello leggere di una protagonista femminile che non si lascia ingabbiare dalle regole patriarcali che la società impone e che non sta mai zitta quando le viene fatto notare che lei non è in grado o non può fare qualcosa a causa del suo sesso, ma d'altra parte c'è una nota negativa: Audrey Rose giudica, e anche parecchio, le altre ragazze e fa sempre quei commenti da "io non sono come le altre". Questa è una retorica che forse va bene quando si ha quindici anni e si viene bullizzate dalle altre ragazze della tua classe, ma che, onestamente, è un po' scocciante leggere da adulti quando ormai il tuo femminismo lotta per difendere tutte le donne, quali che siano i loro interessi. 

Devi brandire le tue doti come una lama, cugina. Il corsetto non è certo stato inventato per valorizzare il nostro cervello. Lasciamo credere agli uomini che siano loro a governare il mondo, intanto è una regina a sedere sul trono. Non dimenticarlo mai. 

Audrey Rose reputa infatti non alla sua stessa altezza le altre ragazze perché pensano ad argomenti futili come ai balli o ai pettegolezzi, quando però lei stessa apprezza i vestiti e il trucco. 
Insomma, se dovessi dare un giudizio: Audrey Rose è davvero molto ipocrita. Per tutto il romanzo afferma che una ragazza rispettabile non dovrebbe fare determinate cose senza chaperon, tipo stare da sola in una stanza, però poi va con il co-protagonista maschile, Thomas Cresswell, da sola in carrozza o in giro per le strade di Londra. Quello certo che non è compromettente per una signorina dell'alta società inglese. 
Audrey Rose non è quindi la protagonista perfetta, ma c'è davvero di peggio. Penso che per un pubblico di giovanissimi, a cui il libro è rivolto, un personaggio femminile così forte e intelligente possa solo fare del bene.
 
Le rose hanno petali e spine, mio scuro fiorellino. Non bisogna credere che qualcosa sia debole solo perché appare delicato. Mostra al mondo il tuo coraggio.

Da queste prime critiche potrebbe sembrare che il romanzo non mi sia piaciuto, ma in verità, a parte questi piccoli difetti, mi ha intrattenuto e l'ho trovato una lettura molto leggera e rilassante. Mi piace il periodo storico e ho apprezzato leggere di quei piccoli dettagli che caratterizzavano quel periodo, come i circhi o le sedute spiritiche, che ti riportano proprio nel pieno del periodo vittoriano, ma ho apprezzato soprattutto le indagini che i due protagonisti intraprendono per scoprire chi si cela dietro l'identità di Jack lo Squartatore. 
Il libro infatti è prima di tutto un mystery e al centro del racconto ci sono proprio le deduzioni, le ricerche... Anche qui, non vi aspettate chissà che indagine, si tratta comunque di un libro per ragazzi. Molte volte le scelte che fanno i protagonisti non hanno senso e a volte degli indizi che scoprono poi non sono davvero utili per la trama... tutto poteva essere scritto meglio, siamo onesti, ma alla fine io sono rimasta sorpresa perché non avevo capito quale fosse l'identità dell'assassino, quindi mi sono goduta il romanzo fino alla fine.  

Il co-protagonista maschile del romanzo e interesse amoroso di Audrey Rose è Thomas Cresswell. Thomas è uno di quei personaggi che o si ama o si odia, dal momento che al primo sguardo appare egocentrico, narcisista, una di quelle persone che pensa di essere l'unico ad avere la verità in tasca e che tratta con supponenza gli altri. Il suo comportamento ovviamente è dettato da una sofferenza interiore, ma alla fine si vede che è totalmente preso da Audrey Rose e i suoi sentimenti verso di lei sono sinceri. 
Alla fine Thomas credo proprio sia stato, tra i due, il personaggio che ho apprezzato di più, anche per le sue abilità logico deduttive che mi hanno ricordato Sherlock Holmes, un altro ben noto personaggio letterario d'epoca vittoriana. 

Penserete a me anche domani, per quanto desideriate il contrario. Io sono imprevedibile, e voi l'adorate. Proprio come io adoro il fatto che il mio cervello sopraffino non sia in grado di intuire l'equazione che vi governa.
Alla fine sono molto felice di aver letto questo libro, se devo essere onesta. Nonostante i difetti che purtroppo ha, mi è davvero piaciuto perché mi ha intrattenuto e mi ha appassionato. Ѐ stata una lettura leggera che mi ha dato qualche ora di pace e di tranquillità, poi mi ha ricordato molto un altro libro che ho letto quest'anno e che mi è piaciuto molto, The Falconer di Elizabeth May (qui la mia recensione) perché entrambe le protagoniste si comportano in modo diverso da come la società impone loro e perché entrambi i libri sono ambientati in epoca vittoriana, anche se Sulle tracce di Jack lo Squartatore è ambientato a Londra e The Falconer a Edimburgo. 

Vi consiglio di recuperare Sulle tracce di Jack lo Squartatore se amate i libri ambientati in epoca vittoriana, con protagoniste femminili intraprendenti e testarde che lottano per la loro indipendenza e, soprattutto, libri ricchi di misteri e di omicidi. 


2 commenti:

  1. Ciao Silvia! Sicuramente il personaggio di Audrey non è perfetto, ma secondo me i suoi difetti la rendono umana!
    Anche io ho adorato questo libro, è stata una lettura davvero intrigante e piacevole! :)

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  2. Sono d’accordo con te. La retorica del “io non sono come le altre” è già un fosso punto a sfavore, per non parlare di tutti gli anacronismi e di come, come hai detto tu, faccia comunque quello che vuole senza conseguenze e non vediamo mai davvero la società metterle i bastoni fra le ruote perché non può fare qualcosa perché donna.
    Io non sono riuscita ad essere ottimista come te, sul finale

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