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giovedì 4 novembre 2021

Recensione: " Mexican Gothic" di Silvia Moreno-Garcia

 

Buongiorno lettori!
Oggi a Milano finalmente è spuntato un bel sole, anche se il mio stato d'animo oggi continua a non essere dei migliori.
Oggi vi porto la recensione di un libro appena uscito per Oscar Vault, ringrazio la Mondadori per avermi fornito il file ParanormalBooksLover per aver organizzato l'evento e aver creato queste bellissime grafiche.

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Titolo: Mexican Gothic
Autrice: Silvia Moreno-Garcia
Casa editrice: Mondadori
Traduttrice: Giovanna Scocchera
Collana: Oscar fantastica
Data di uscita: 2 novembre 2021
Pagine: 348 
Prezzo: 18 euro 

Trama: Noemí Taboada riceve una lettera angosciata e delirante da sua cugina Catalina, che ha appena sposato un inglese altolocato e che implora il suo aiuto. E così si reca a High Place, una tetra dimora sperduta tra le montagne del Messico. Noemí è poco credibile nei panni della crocerossina: è una raffinata debuttante, più adatta ai cocktail party che alle indagini poliziesche, ma è anche caparbia, sveglia, e non si lascia intimorire facilmente: certo non dal marito di Catalina, uno sconosciuto dall'aria sinistra ma intrigante; né dal padre, l'anziano patriarca che sembra particolarmente attratto da lei; e neppure dalla casa, che inizia a invadere i suoi sogni con visioni di sangue e sventure. Il suo unico alleato in questo luogo inospitale è il più giovane membro della famiglia. Ma forse anche lui ha un oscuro segreto da nascondere. Mentre dal passato riemergono storie di violenza e follia, Noemí viene lentamente risucchiata in un mondo terrificante e seducente al tempo stesso. Un mondo dal quale potrebbe essere impossibile fuggire.
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Difficile. Questa è la parola che userei per descrivere come mi sento adesso. È molto difficile scrivere una recensione per questo romanzo.
Mexican Gothic è una storia dalle tinte fosche, ambientata in un palazzo all'inglese, High Place, dove la famiglia Doyle e i domestici vivono isolati e praticamente in simbiosi.
Siamo durante gli anni '50: Noemì Taboada, la protagonista della storia, è una ragazza chiassosa, divertente, che ama la vita e divertirsi, ma quando il padre le fa leggere una preoccupante lettera di Catalina, sua cugina, da poco sposatasi con Virgil Doyle, la preoccupazione familiare prende il sopravvento e Noemì parte per aiutare la cugina.

La ragazza si trova così rinchiusa in una casa ormai malridotta, costretta al silezione alle regole ferree imposte dal patriarca, Howard, un vecchio ormai in punto di morte, che obbliga il resto della famiglia a curarlo e a restare in quella casa. Virgil è un bugiardo e un calcolatore, Florence rigida e senz'anima, Catilina malata e ormai l'ombra di se stessa: parla di fantasmi e di voci che le parlano tra i muri.
Depressa, Noemì ha il solo supporto del giovane Francis, figlio di Florence, che si affeziona a lei e la implora di scappare da quella casa.

Per quanto volubile però Noemì ha anche una volontà ferrea: vuole scoprire cosa succede in quella casa, cosa significano gli incubi che fa ogni notte; e soprattutto non vuole lasciare Catalina in mano a quelle persone. 
 
Mexican Gothic è un libro ricco di mistero, che non si regge tanto sulla trama quanto sulle atmosfere che lo circondando. La dicitura "Mexican" del titolo è molto fuorviante, perchè sebbene ci si trovi in Messico, ben poco viene mostrato della cultura locale e gran parte della storia è ambientata a High Place, questa casa creata all'inglese creata dalla famiglia Doyle, che molti anni prima si era trasferita per arricchirsi con le miniere di argento. Adesso la casa è in rovina, ma ovunque Noemì è circondata dall'oroburu, il serpente che si morde la coda, simbolo di casa Doyle. 
Pian piano che si va avanti nella storia, Noemì si accorge che qualcosa non quadra in casa e che forse Catalina non è pazza: è casa Doyle che è maledetta.

Ho amato lo stile del racconto, narrato in prima persona da Noemì: questa narrazione è perfetta soprattutto quando si tratta di raccontae i sogni inquietanti di cui la protagonista soffre, fino ad arrivare ormai a un momento in cui non si riesce più a distinguere il sogno dalla realtà.

La trama non era quella che mi aspettavo, e devo dire che non è perfetta: ci sono cose che non ho capito e che potevano essere spiegate molto meglio, ma alla fine tutto ha un senso e il colpo di scena l'ho trovato davvero molto originale. 
Quello che per me è stata la parte più bella della storia sono stati i personaggi: Noemì potrebbe sembrare la solita ragazza viziata che pensa solo all'aspetto fisico e a divertirsi, ma invece è forte, attaccata alla famiglia e coraggiosa, un monito di non giudicare mai dalle apparenze, e gli altri personaggi della storia sono descritti perfettamente, tanto che danno l'inquetudine necessaria alla trama.

Il mio personaggio preferito è stato sicuramente Francis, un ragazzo dolce e timido, che viene oppresso dalla famiglia ma che ha la forza per affrontarla. Ho adorato il suo rapporto con Noemì e penso che entra subito di diritto nella lista dei miei bookish boyfriends preferiti!
 
Il libro, oltre ad essere un horror gotico, nasconde sotto di sè tante altre tematiche: il femminismo e il razzismo. I Doyle infatti sono una famiglia dalla struttura patriarcale dove il capofamiglia prende tutte le decisioni e dove le donne, considerate solo come mogli e madri, sono sottomesse ai mariti. Howard Doyle inoltre è molto esperto di genetica e considera la sua famiglia e ovviamente tutta la razza bianca "superiore" a quella degli abitanti "rozzi" del Messico. Noemì ovviamente rappresenta tutto il contrario e lotta contro questa famiglia per difendere se stessa e sua cugina.

Mexican Gothic è una storia affascinante, ricca di mistero, a cui mi sono appassionata moltissimo e che spero possa colpire anche voi come ha fatto breccia nel mio cuore.
Ringrazio chi ha letto la recensione e vi suggerisco di passare anche dalle altre ragazze del Review Party!
Buona lettura!
 






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