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domenica 5 aprile 2020

Recensione: Il regno corrotto



Titolo: Il regno corrotto
Autore: Leigh Bardugo
Casa editrice: Mondadori
Anno edizione: 2019 
Pagine: 480
Prezzo di copertina: 19,90

Voto: 4.5/5 


Il regno corrotto è il secondo volume della duologia di Sei di Corvi, facente parte dell'universo creato dalla Bardugo: il Grishaverse.
Nel primo volume, intitolato appunto Sei di Corvi, i protagonisti, comandati da Kaz Brekker, chiamato anche Manisporche, hanno cercato di intraprendere un colpo alla Corte di Ghiaccio a Fjerda, una prigione tra i ghiacci inaccessibili, per salvare un prigioniero molto importante, che ha sintetizzato una droga chiamata jurda parem in grado di alterare e ampliare i poteri dei grisha, persone dotate di abilità straordinarie.
In questo secondo volume, i protagonisti sono ritornati vittoriosi a Ketterdam, la loro città, ma a che prezzo. Ingannati dal mercante Jan Van Eck, adesso hanno non solo tutta la città contro di loro, ma anche tutte le altre nazioni, dagli Shu ai Fjerdani, e ora è tutto nelle mani di Kaz ideare un piano che permetta non solo di salvare se stesso e i suoi compagni - Inej, Nina, Matthias, Jesper e Wylan - ma anche di guadagnare il denaro che gli era stato promesso. 

Nonostante questo volume si sia rivelato alla fine bello quanto il primo, ho fatto fatica durante la lettura delle prime duecento pagine a prendere il ritmo della lettura e per questo ho dato al libro un voto leggermente più basso. Mentre il primo volume presentava una trama lineare, in questo libro non si capisce fino alla fine dove si vuole andare a parare e ogni volta che succede qualcosa, subito dopo arriva un colpo di scena inaspettato che cambia le carte in tavola e porta i protagonisti a dover ideare un nuovo piano per sopravvivere e vincere la battaglia. 
Credo che la Bardugo in questo senso si sia proprio superata in questo romanzo, dal momento che ha ideato una trama complessa e inaspettata, descrivendo come sempre i personaggi in maniera perfetta.
Come il primo volume, infatti, ogni capitolo è raccontato dal punto di vista di uno dei protagonisti, di cui leggiamo i pensieri e le paure, e in questo ultimo volume anche la loro crescita interiore.
Sono stati bellissimi soprattutto i vari flashback in cui la Bardugo raccontava il passato dei protagonisti, perché arricchivano moltissimo la storia e rispondevano ai dubbi che il lettore si portava dietro fin da Sei di Corvi.
L'unica cosa che non ho particolarmente apprezzato nel libro è stata la descrizione della malattia di Kaz. Nel libro infatti viene specificato che Kaz è zoppo e ha una gamba che non funziona molto bene e che gli fa spesso molto male (questo perché la scrittrice soffre di osteonecrosi e ha voluto creare un personaggio che la rappresenti all'interno dei suoi libri), ma nonostante la sua disabilità, Kaz riesce a fare tutto: correre, saltare sui tetti, combattere... come tutti gli altri e talvolta anche meglio; e non so tutto questo mi è parso molto irrealistico.
Non concordo invece con le persone che dicono che Kaz non abbia avuto una crescita del personaggio, perché alla fine molte cose mostrano come si sia lasciato indietro la sua vendetta e sia andato oltre e si sia affezionato moltissimo ai suoi compagni di avventura.
Detto questo, sono molto triste che questa duologia si sia conclusa e di non poter leggere altre storie con loro come protagonisti. Spero tantissimo che i rumour che parlano di un terzo libro di questa serie siano veri e di poter leggere ancora di Kaz e di tutti gli altri personaggi. 



Voi cosa ne pensate? Avete letto questa duologia? Volete leggerla? Fatemi sapere in un commento! 



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