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mercoledì 18 novembre 2020

Review Party: Gideon la Nona di Tamsyn Muir

 


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Titolo: Gideon la Nona 
Autore: Tamsyn Muir
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Data di uscita: 17 novembre 2020
Pagine: 456
Prezzo: 22 euro

Voto: 3/5

Trama: Allevata da ostili monache calcificate, valletti vetusti e un’infinità di scheletri, Gideon è pronta ad abbandonare una vita di schiavitù – nell’aldiquà – e una da cadavere rianimato – nell’aldilà. Prenderà la sua spada, le sue scarpe e le sue riviste zozze e si preparerà a un’audace fuga. Ma la nemesi della sua infanzia non la lascerà di certo andare senza chiederle qualcosa in cambio. Harrowhark Nonagesimus, Reverenda Figlia della Nona Casa e prodigio della magia ossea, è stata convocata. L’Imperatore ha invitato tutti gli eredi delle sue fedeli Case a prendere parte a un torneo all’ultimo sangue fatto di astuzia e abilità. Se Harrowhark avrà successo, diventerà un’onnipotente servitrice immortale della Resurrezione; ma nessun necromante può ambire all’ascensione senza un paladino. Senza la spada di Gideon, Harrow fallirà e la Nona Casa morirà. Chiaro, ci sono sempre cose che è meglio se restano defunte.
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È difficile giudicare un libro come Gideon la Nona, un libro che non si inquadra perfettamente in nessun genere. A prima vista apparirebbe un romanzo dark fantasy, in cui abitano negromanti e paladini, in una sorta di strano medioevo in cui ci sono servitori fatti di ossa e palazzi (o anche pianeti) immensi e labirintici, che non hanno nulla da invidiare ai migliori romanzi romantici inglesi. 
Non si può nemmeno considerarlo un romanzo di fantascienza, perché nonostante ogni casa viva in un pianeta e ognuno di questi pianeti sia governato dall'Imperatore, considerato alla stregua di un Dio, il massimo di fantascienza in cui andiamo incontro sono delle navicelle spaziali, il massimo di "futuro" che abbiamo modo di vedere. 
Alla fine poi la storia si trasforma in una sorta di giallo e mistery, che ricorda molto di più Dieci piccoli indiani di Agatha Christie. 

Ma andiamo con ordine: la protagonista della nostra storia è Gideon Nav, un'orfana non particolarmente brillante di mente, ma bravissima con lo spadone a due mani, che un giorno decide di scappare dalla Nona Casa, un posto tetro e oscuro, in cui l'età media di chi ci abita è intorno ai mille anni, letteralmente, una casa che sta lentamente morendo. Gideon viene fermata però dalla Reverenda Figlia e sua acerrima nemica Harrowhark Nonagesimus, che la convoca per farla diventare la sua paladina. 
L'imperatore infatti ha chiamato a raccolta tutti gli eredi delle Case per farli diventare suoi Littori, e Harrow ha bisogno di un paladino, di un combattente. 
Gideon non ha altra scelta, acquisterà la libertà solo in questo modo, quindi segue Harrow sulla sede della Prima Casa e qui inizia la sfida, una sfida pericolosa, che potrebbe costare a qualcuno la vita. 

Questo libro è difficile da spiegare o da raccontare, perché l'ambientazione non viene spiegata, ogni informazione viene data come se il lettore fosse già consapevole del mondo e delle sue regole, e questa cosa era estremamente frustrante. Così come era frustante la lentezza del libro, nonostante la prosa fosse interessante e a tratti anche divertente. Gideon infatti è una narratrice ilare, sbroccata, che rappresenta alla perfezione il luogo comune "parla come mangi", dato che Gideon mangia con le mani e come afferma lei stessa "la maggior parte del suo cervello risiede nelle braccia con cui tiene la spada". 
Gideon è un bellissimo personaggio, così anche Harrow, ma sembra che dietro ci sia sempre qualcosa di non detto e non mi è piaciuto come è stato sviluppato il loro rapporto, troppo affrettato e troppe cose poco spiegate. 
Insomma, non penso che si tratti di un brutto libro, ma mi aspettavo molto, ma molto di più dalla line "negromanti lesbiche nello spazio", perché di tutto questo mi sembra di aver ottenuto solo la parte delle negromanti. 
Come stavo dicendo prima, il romanzo è altamente noioso, nulla di rilevante succede fino a verso l'80% del libro, e quello che succede dopo non mi ha colpito, nulla mi ha fatto trattenere il respiro dall'interesse o mi ha dato la scintilla, e mi dispiace moltissimo. 
Speravo così tanto che questo libro si rilevasse anche per me la rivelazione che è stata per molti lettori, ma l'ho trovato un libro altamente noioso, in cui succedono cose noiose e spiegate male, con una fine che non colpisce e che si salva solo grazie alle protagoniste. 
Il libro in questo modo, per me, si merita sulle 3 stelle su 5, perché ha un nuovo tipo di narrazione che non avevo mai visto, e di questo sono felice, ma la trama mi ha lasciato poco, anche se ho adorato l'ambientazione in questo palazzo fatiscente ricco di porte e passaggi segreti e l'uso della negromanzia, davvero interessante. 
Spero che la parte spaziale sarà più prominente nel secondo romanzo, che comunque leggerò, dal momento che Harrow mi è piaciuta tanto e il romanzo alla fine lascia dei dubbi e delle domande in sospeso. 

Mi dispiace dover essere io la voce fuori dal coro, perché non sapete quanto avrei voluto che il romanzo diventasse uno dei miei preferiti, da come ne parlavano tutti. 
Spero comunque che la mia recensione vi abbia permesso di aprire i vostri orizzonti e comprendere se questo libro così particolare fosse fatto per voi. 
Vi ringrazio di aver letto la mia recensione e come al solito ringrazio la Mondadori per aver fornito una copia del romanzo per una recensione onesta e sincera. 
Buona lettura!





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