Buongiorno lettori! Come state?
Oggi vi parlo di un romanzo appena uscito per la Oscar Vault, La guerra dei papaveri, meglio conosciuto come Poppy War.
Un fantasy che mischia storia e leggenda di cui non vedo l'ora di parlarvi.
Buona lettura!
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Autore: R. F. Kuang
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Data di uscita: 13 ottobre 2020
Pagine: 516
Prezzo: 22 euro
Voto: 4.5/5
Trama: Rin ha passato a pieni voti il kējǔ, il difficile esame con cui in tutto l'Impero vengono selezionati i giovani più talentuosi che accadranno a studiare all'Accademia. Ed è stata una sorpresa per tutti: per i censori, increduli che un'orfana di guerra della provincia di Jī potesse superarlo senza imbrogliare; per i genitori affidatari di Rin, che pensavano di poterla finalmente dare in sposa e finanziare così la loro impresa criminale; e per la stessa Rin, finalmente libera da una vita di schiavitù e disperazione. Il fatto che sia entrata alla Sinegard – la scuola militare più esclusiva del Nikan – è stato ancora più sorprendente. Ma le sorprese non sono sempre buone. Perché essere una contadina del Sud dalla pelle scura non è una cosa facile alla Sinegard. Presa subito di mira dai compagni, tutti provenienti dalle famiglie più in vista del Paese, Rin scopre di avere un dono letale: l'antica e semileggendaria arte sciamanica. Man mano che indaga le proprie facoltà, grazie a un insegnante apparentemente folle e all'uso dei papaveri da oppio, Rin si rende conto che le divinità credute defunte da tempo sono invece più vive che mai, e che imparare a dominare il suo potere può significare molto più che non sopravvivere a scuola: è forse l'unico modo per salvare la sua gente, minacciata dalla Federazione di Mugen, che la sta spingendo verso il baratro di una Terza guerra dei papaveri. Il prezzo da pagare, però, potrebbe essere davvero troppo alto.
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Onestamente, per me è difficile recensire questo libro. Non che non fosse un bel libro, anzi, uno dei più bei libri che ho letto in questo periodo (e ne ho letti davvero di belli, ve lo assicuro). La guerra dei papaveri è anche uno dei libri più complessi da analizzare con cui ho avuto a che fare ed è incredibile pensare che si tratti della prima opera dell'autrice, dal momento che lo stile e l'ambientazione sono straordinari.
R. F. Kuang si è trasferita negli Stati Uniti dalla Cina quando aveva quattro anni, ma non ha senza dubbio abbandonato né dimenticato il suo retaggio, dal momento che La guerra dei papaveri reinterpreta in chiave fantasy la Cina del ventesimo secolo e il conflitto narrato ricorda la seconda guerra sino-giapponese.
Nel romanzo infatti ci sono elementi che ricordano la vera storia della Cina, come per esempio le guerre dell'oppio contro la Gran Bretagna e la dipendenza da questa droga, il tutto però ambientato nel paese immaginario del Nikan.
La protagonista del romanzo è l'orfana di guerra Rin, che per sfuggire ad un destino di moglie-madre-schiava decide di tentare il tutto per tutto e studiare per il keju, un difficile esame con cui vengono selezionati i giovani più talentuosi dell'impero. Rin ovviamente è svantaggiata, non studia da tanto tempo come i figli dei nobili del paese o della capitale, ma deve assolutamente passare per prima ed essere ammessa alla Sinegard, ma grazie alla sua tenacia e alla sua forza di volontà, dopo uno studio "matto e disperatissimo", come lo definirebbe Leopardi, riesce ad essere ammessa all'accademia militare.
Il romanzo si può facilmente dividere in due parti: la prima in cui osserviamo il percorso di Rin alla Sinegard, l'accademia, e in cui ci viene raccontata la storia del Nikan e delle guerre dei papaveri, e la seconda in cui la Federazione del Mugen attacca per la terza volta il Nikan, facendo scoppiare una nuova guerra.
Ci sarebbe davvero tanto da dire su questo libro, Rin è un personaggio femminile davvero straordinario e vi assicuro ce ne sono pochi come lei in circolazione. C'è stata una parte a inizio libro che riguarda Rin e il ciclo mestruale che mi ha colpito davvero in profondità, soprattutto perché gli scrittori sembrano dimenticarsi dell'apparato riproduttivo femminile e di quello che succede ogni mese nei libri.
Rin infatti durante il periodo dell'accademia viene presa di mira per la sua pelle scura e per il suo accento del sud, e un insegnate si rifiuta addirittura di farle frequentare le sue lezioni. Rin però è tenace e non si fa scoraggiare e viene aiutata dal professore zimbello della scuola, Jiang, che insegna demologia, ma che non si presenta mai alle lezioni.
Grazie ai suoi insegnamenti Rin non solo impara a combattere, ma scopre che gli dei sono reali, che ha un legame profondo con questi dei e che essi possono essere invocati per aiutarla in combattimento, anche se ad un grave prezzo.
Per questo motivo, quando inizia la guerra Rin viene mandata nel gruppo dei cike, considerati dalle altre milizie un gruppo di pazzi e strambi, perché in grado di fare cose che gli altri umani non sono in grado nemmeno di comprendere. Qui Rin viene guidata da Altan, l'ultimo speerliano esistente. Durante la guerra dei papaveri infatti la Federazione aveva compiuto un genocidio, uccidendo tutti gli speerliani perché considerati dei barbari, ma che con l'aiuto della loro dea Fenice erano dei guerrieri strabilianti.
Per comprendere tutte le spiegazioni storiche e sullo sciamanesimo che questo libro dà si dovrebbe leggerlo più volte e con più attenzione, perché ammetto che dopo una prima lettura sono ancora molto confusa sulla storia del Nikan e sul suo pantheon.
Il libro è bellissimo, quindi spero proprio di poterlo rileggere per godermelo per il meglio, ma comunque vi assicuro che una volta iniziato non si riesce a staccare gli occhi dalle pagine e si è troppo presi per smettere. Al contrario di molte persone, io penso di aver preferito la prima parte del romanzo, ambientato soprattutto all'accademia, perché lì il personaggio di Rin risplende maggiormente e ho trovato le lezioni molto interessanti, mentre ho notato che la seconda parte era maggiormente confusa e procedeva più lentamente.
Anche io, come molti altri miei colleghi, devo avvertirvi però che La guerra dei papaveri non è un romanzo da prendere alla leggera. Io l'ho letto molto tranquillamente, ma ci sono molti punti in cui la violenza dei soldati verso i civili viene raccontata con molta dovizia di particolari, e per chi ha uno stomaco leggero sono scene che possono davvero dare impressione.
Sono davvero molto felice di aver potuto leggere questo libro. Ritengo che i libri "american-centric" o eurocentrici siano davvero troppi, ed è davvero una bella boccata di aria fresca leggere un libro che prende invece come ispirazione l'asia e soprattutto la Cina.
Per un certo verso, per il personaggio di Rin e il gruppo dei cike, questo libro mi ha ricordato Mulan, anche se ovviamente una versione molto più cruenta di Mulan.
Spero che la Mondadori traduca preso il secondo libro, anche se ammetto che dopo questo libro e la sua bellezza (che mi sembra completa in se stessa) sono un po' ansiosa di scoprire cosa riserva il secondo libro, anche perché il sentiero per un seguito è definitivamente stato aperto.
Vi ringrazio di aver letto la mia recensione, spero vi sia piaciuta e se volete lasciare un commento mi farebbe molto piacere.
Ringrazio la Mondadori per la copia del romanzo e vi raccomando di leggere le recensioni delle altre blogger che partecipano all'evento.
Buona lettura!
Buona lettura!
Bellisisma recensione, anche a me è piaciuto moltissimo il libro, complesso sotto tanti punti di vista. Finalmente una lettura appagante!
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