Titolo: Loki. Il giovane dio dell'inganno
Autore: Mackenzi Lee
Casa editrice: Mondadori
Anno edizione: 2020
Pagine: 396
Prezzo di copertina: 20,00
Voto: 4/5
In questo libro young adult Mackenzi Lee analizza un personaggio chiave dell'universo cinematografico Marvel, Loki, in una veste nuova e inedita: la sua giovinezza.
In questo romanzo, infatti, Loki non è ancora il cattivo della storia, il dio dell'inganno, ma solamente un giovane pieno di dubbi e di insicurezze, che non si sente amato e che si sente inferiore rispetto a suo fratello Thor, che tutti amano e con cui deve competere per il trono di Asgard.
L'unica che sembra apprezzare le sue qualità magiche, qualità che invece Odino sembra temere immensamente, è Amora, assistente della maga di corte e sua unica amica, che dopo un incidente causato da Loki viene esiliata.
Passato qualche anno, dopo il fallimento di una missione diplomatica fra gli elfi di ghiaccio, Loki come punizione viene mandato sulla Terra, precisamente a Londra, per indagare su delle morti misteriose, causate probabilmente da una forma di vita aliena, e su cui sta lavorando la S.H.A.R.P., una agenzia stipendiata da Odino che protegge la Terra da minacce aliene (lo SHIELD del IXX secolo, in poche parole).
La prima parte del romanzo, in cui osserviamo Loki durante la sua infanzia, mi è piaciuta davvero molto. Loki infatti è molto diverso caratterialmente da come sarà successivamente nei film Marvel. Egli è un bambino insicuro con grandi abilità magiche che Odino non gli permette di sviluppare, e che cerca in ogni modo di ricevere l'approvazione del padre, che sembra però preferire in tutto Thor, il primogenito.
Loki durante questa parte del libro mi ha fatto molta pena: mi è dispiaciuto leggere del trattamento ingiusto che gli riservano Odino e gli altri dignitari della corte, spaventati da Loki e da i suoi poteri magici, tanto che Odino teme lui sia in grado di causare il Ragnarok.
Mandato sulla Terra, Loki conosce i membri di questa associazione: la signora S., la direttrice che lavora come archeologa per il British Museum, Gem, un poliziotto che passa loro informazioni segrete, e Theo, un giovane che dopo aver baciato un altro uomo era stato imprigionato ed è stato salvato dalla signora S.
Inizialmente restio ad aiutare l'organizzazione a scoprire la causa di queste morti, Loki si ricrede dopo aver incontrato una sua vecchia conoscenza e dopo aver potuto osservare i corpi ed essersi reso conto che non sono sicuramente morti normali, dato che questi cadaveri rimangono in perfetta salute, come se stessero semplicemente dormendo.
Mi sono piaciuti molto i personaggi, in particolare Theo, grazie al quale l'autrice si permette una critica alle ingiustizie che vigono nella nostra società, ma sono rimasta delusa perché mi aspettavo che avesse con Loki una relazione più sviluppata, cosa che invece non è accaduta. (Loki infatti nel romanzo è canonicamente pansessuale e genderfluid, dato che certe categorie come uomo o donna non esistono su Asgard)
Mentre come ho detto ho apprezzato moltissimo la prima parte del romanzo, la seconda parte, in cui Loki scopre come mai sulla Terra tutti lo temono, e per questo, frustrato dal fatto che non può fare nulla per cambiare il suo destino, sembra intraprendere finalmente la strada che lo porterà ad essere il Loki che tutti noi conosciamo (come in ogni profezia che si rispetti, infatti, più si cerca di scongiurare una cosa e più avviene) non mi è piaciuta allo stesso modo; l'ho trovata frettolosa e sviluppata troppo velocemente, e, nonostante sappia dai film come Loki sia destinato davvero ad essere cattivo, leggendo questo libro mi è dispiaciuto molto di più per il suo personaggio, perché sembra, nonostante tutto, non aver avuto altra scelta, anche se molte volte non compie le scelte giuste o migliori.
Per tutte queste cose questo libro mi ha distrutto emotivamente. Mi sono innamorata di questo personaggio ancora più di prima e se amate Loki o semplicemente i personaggi "moralmente grigi", questo libro è fatto assolutamente per voi.
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