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sabato 29 febbraio 2020

Le uscite di marzo che non vedo l'ora di leggere!


Buongiorno lettori!
Oggi voglio parlarvi dei libri che usciranno a marzo e che non vedo l'ora di leggere! Per questo motivo voglio specificare che non sarà un post che vi mostrerà le uscite di marzo di tutte le case editrici e tutti i libri che usciranno in quel mese, ma solo i libri che mi interessano in modo particolare. 
Direi di iniziare dall'ordine di uscita!


3 MARZO 2020



 Il 3 marzo escono, presso la casa editrice Mondadori, tre libri assolutamente da non perdere:
- La Saga di Terramare, edizione a colori per la Oscar Draghi. L'autrice, Ursula K. Le Guin è una figura importantissima del panorama fantasy mondiale, e sono molto curiosa di vedere i fantastici disegni che ci saranno all'interno. 
- La Catena d'Oro, nuovo libro della saga urban-fantasy di Cassandra Clare e sequel de Le Origini (The Infernal Devices). Questa serie si chiamerà The Last Hours e seguirà le vicende dei figli di Tessa e Will Herondale.
- Loki, il giovane dio dell'inganno di Mackenzi Lee, ambientato nella Londra del diciannovesimo secolo, durante gli ineffabili omicidi di Jack lo squartatore.


10 MARZO 2020




 Il 10 marzo, sempre in uscita dalla Mondadori, collana Crysalide, troviamo Aurora Rising, quarta collaborazione dei due autori australiani Jay Kristoff e Amie Kaufman dopo la trilogia Illuminae, di cui ho letto il primo libro e che ho amato moltissimo. Un'altra serie di fantascienza che non vedo l'ora di leggere!

17 MARZO 2020


Marzo è una serie di grande uscite per la Mondadori! Il 17 esce un libro davvero molto atteso: La nona casa di Leigh Bardugo, autrice best-selling della trilogia di Shadow and Bone e della duologia di Six of Crows, tra poco una serie su Netflix. Questo libro è un fantasy per adulti, ambientato in un campus universitario dove succedono cose strane e pericolose a causa della magia.

23 MARZO 2020



 Il 23 marzo escono, per la Fanucci editore, I fiumi di Londra di Ben Aaeonovitch e il suo seguito, La luna su Soho
Dopo aver abbandonato la serie precedentemente, la Fanucci ha deciso di ripubblicare il primo libro e in contemporanea il suo seguito. 
Il libro è un urban-fantasy molto particolare, ambientato in una delle mie città preferite al mondo. 

24 MARZO 2020






Anche il 24 marco escono delle piccole chicche!
- Il primo volume di Heartstopper di Alice Oseman, fumetto lgbt che non vedo assolutamente l'ora di leggere, dicono sia di una dolcezza unica!
- La luce degli abissi di Frances Hardinge, un fantasy mitologico ambientato negli abissi marini. 
- Il sequel de La quinta stagione di N.K.Jemisin, Il portale degli obelischi.


30 MARZO 2020


Ultimo, ma non per importanza, Serpent and Dove di Shelby Mahurin per la Harper Collins, la storia di una strega e di un cacciatore di streghe costretti a sposarsi, insomma una enemies to lovers che non vedo l'ora di leggere. 

Voi cosa ne pensate di questi libri? C'è qualcuno che vi attira in modo particolare? Qualcuno che invece voi volete leggere ma non ho citato nel post? Fatemi sapere in un commento! 

venerdì 28 febbraio 2020

Recensione: Il paese di calce


Titolo: Il paese di calce
Autore: Bibi Tomasi
Casa editrice: Il Dito e la Luna
Anno edizione: 2018 
Pagine: 168

Prezzo di copertina: 14

Voto: 4/5


Il paese di calce, romanzo della scrittrice e femminista italiana Bibi Tomasi, trae spunto dalle vicende biografiche della stessa autrice per raccontare dell'amore di due ragazze, Dina e Delia, durante la Seconda Guerra Mondiale, tra l'autunno del 1944 e la primavera del 1945.
Dina infatti, nata a Bologna, segue in Sicilia l'amico Alfonso, un soldato siciliano disertore che la ragazza e la sua famiglia hanno aiutato a proteggere, per scappare dalla miseria della guerra. 
Arrivata in Sicilia, Dina si innamora della sorella minore di Alfonso, Delia, con cui inizia una relazione segreta già adombrata però dalla fragilità e dal pericolo. Il loro amore è infatti proibito e una volta che viene scoperto dalla famiglia di Delia le due ragazze saranno costretta a fuggire. 
In questo romanzo Bibi Tomasi non solo ci mostra l'orrore della guerra, una guerra che porta solo desolazione e morte, ma ci descrive impietosamente anche la cultura patriarcale e chiusa dell'isola, dove regnano i grandi poteri forti della mafia e della polizia. 
Il libro mi ha colpito molto positivamente, in poco più di cento pagine infatti l'autrice è stata in grado di raccontare perfettamente la storia d'amore che unisce le dure ragazze, ma anche la paura e la fuga finale, che ti lascia con il fiato sospeso. 
Lo stile è molto particolare, il libro infatti è scritto con un linguaggio che ricorda la poesia e le voci dei personaggi si fondono con la narrazione, creando una sorta di coralità che ricorda il teatro greco. 
I personaggi sono tutti ben caratterizzati e delineati, nonostante alcuni compaiano solo per poche pagine. Molto interessante è il personaggio della madre di Alfonso e Delia, una donna senza nome ma che, dopo la morte del marito in guerra, ha preso le redini della famiglia e cerca di riportare i figli sotto la sua ala e soprattutto al pensiero comune dell'isola, dove gli uomini sono superiori alla donna, che è nata per obbedire.
Dina con la sua mentalità e la sua orgogliosa libertà è un pesce fuor d'acqua nell'isola, perché ne scardina il pensiero corrente, e per questo non è vista di buon occhio dalla famiglia, che considera il suo arrivo una disgrazia.
Un'invenzione notevole è inoltre il coro di donne zitelle che vivono in paese e che accolgono Dina, aiutandola e proteggendola. Queste donne, al contrario della madre, capiscono il sentimento che lega le due ragazze e la considerano una realtà vecchia quanto il mondo, ma che deve essere tenuta segreta in casa e non sbandierata in giro. 
Nonostante abbia dovuto leggere questo libro per l'università, sono stata notevolmente colpita dall'opera, dal suo stile così poetico e dai temi così importanti che vengono affrontati brillantemente nonostante il poco spazio. 
Le voci delle autrici italiane, purtroppo, vengono sempre oscurate da quelle dei colleghi maschi, per non parlare poi se le autrici sono anche lesbiche; in questo caso il destino non può che essere quello della marginalità, marginalità che questo libro per la sua grandezza e per la sua bellezza non si merita. Non solo infatti l'autrice racconta una storia d'amore tra due donne, ma racconta una parte fondamentale e soprattutto vera della sua vita, una storia tragica che deve essere ricordata per evitare che in futuro essa venga ripetuta. 
Se siete donne, se siete femministi, se siete appassionati di racconti storici sulla Seconda guerra mondiale o cercate semplicemente un libro non molto lungo ma denso di temi importanti, questo è il libro che mi sentirei di consigliarvi. 




martedì 4 febbraio 2020

Recensione: Il viaggio degli eroi - Il Giuramento



Titolo: Il viaggio degli eroi #1 - Il Giuramento
Autore: Cristian Taiani 

Anno edizione: 2018
Pagine: 384 

Prezzo di copertina: 10 euro

[Ringrazio l'autore che mi ha inviato una copia e-book del libro per la mia recensione]


                                           Voto: 3.5/5 


Il viaggio degli eroi: il Giuramento è il primo libro di una saga fantasy ideata dallo scrittore italiano Cristian Taiani, classe 1983. 
Il romanzo narra le avventure di tre personaggi molto diversi fra di loro: Rhevi, una giovane mezzelfa che vive con il nonno e lavora come cameriera nella sua locanda; Talun, un giovane e potentissimo mago appena diplomatosi all'Accademia; e il guerriero Adalomonte, dall'oscuro passato di cui non ricorda nulla.
I tre si incontrano a Radigast, la capitale del Regno, e insieme intraprendono un lungo viaggio dopo aver giurato di aiutare un misterioso uomo chiamato Cortez a guarire da una ferita mortale.
Il viaggio li porta ad affrontare diversi pericoli, ma anche ad incontrare diversi amici; mentre le razze degli uomini, degli elfi e dei nani devono unirsi per combattere un'oscura minaccia che sta tornando, contrassegnata dal simbolo del lupo e del leone uniti insieme. 

Il viaggio degli eroi è un buon libro fantasy e si vede la passione dell'autore per questo genere, dal momento che nel libro per un occhio esperto si colgono gli omaggi fatti a diverse saghe fantasy. In particolare, però, ho apprezzato le ambientazioni del romanzo, che mi hanno subito appassionata e mi hanno trascinata in una vera e propria campagna di Dungeons & Dragons, il famoso gioco di ruolo. Si vede molto infatti come l'ispirazione del romanzo sia nata dopo una serata a giocare con gli amici, e da giocatrice io stessa ho apprezzato davvero molto questo fattore (inoltre il mio personaggio è proprio una mezzelfa, quindi mi sono sentita subito affine al personaggio di Rhevi!). 
Ho apprezzato davvero molto la storia, che mi ha tenuto con il fiato sospeso, e i numerosi colpi di scena inaspettati che si susseguono continuamente; inoltre mi è piaciuto molto lo stile dello scrittore: semplice e lineare, assolutamente non pesante o prolisso, ed è stato proprio una boccata d'aria fresca dopo aver letto Dio di illusioni di Donna Tartt. Ho apprezzato poi molto i personaggi, anche se avrei preferito ci fosse una maggiore analisi psicologica e una maggiore attenzione alla loro caratterizzazione, dal momento che non mi sembravano abbastanza approfonditi (ma questa è una mia passione, è per questo motivo che amo i romanzi russi psicologici come Delitto e Castigo).
L'unico difetto del libro è purtroppo dovuto al fatto che sia autopubblicato, dal momento che secondo me si sente la mancanza di un buon lavoro di editing (deformazione professionale, perdonatemi); ci sono infatti diversi refusi e soprattutto un uso molto abbondante delle virgole, che qualche volta causavano un po' di confusione dal momento che potevano benissimo essere sostituite con delle congiunzioni che avrebbero aiutato di più la lettura, mentre altre volte venivano usate proprio a sproposito. 
Nonostante questi difetti che da aspirante editor non ho potuto fare a meno di notare, voglio comunque consigliarvi appassionatamente di recuperare questo romanzo (e se avete Kindle Unlimited potete leggerlo gratis!), perché si vede che in questo libro c'è qualcosa che in molti altri libri manca: cuore, passione, valori che trasudano dalle pagine del romanzo e ti fanno appassionare all'avventura dei protagonisti e degli altri personaggi, che ti fanno amare e soffrire con loro, e non vedo assolutamente l'ora di recuperare il secondo libro, dal momento che voglio scoprire tutti i misteri che ancora necessitano una risposta. 



Recensione: Macchine Mortali





Titolo: Macchine Mortali 
Autore: Philip Reeve 
Casa editrice: Mondadori 
Anno edizione: 2018 
Pagine: 366 
Prezzo di copertina: 17,50 

Voto: 2.5/5 


Macchine Mortali (Mortal Engines) è un romanzo fantascientifico per ragazzi pubblicato per la prima volta nel 2001 dallo scrittore britannico Philip Reeve ed è l’unico libro del “quartetto delle Macchine mortali” che è stato tradotto in Italia dalla casa editrice Arnoldo Mondadori, insieme al suo seguito: Freya dalle Lande di Ghiaccio.
Il libro è ambientato in un mondo post-apocalittico steampunk, devastato in epoche passate da una terribile guerra nucleare (la cosiddetta Guerra dei Sessanta Minuti). Per poter sopravvivere in un territorio ormai invivibile, l’inventore Nikolas Quirke aveva ideato “il darwinismo urbano”, una teoria che prevedeva che le città diventassero delle “città trazioniste”, cioè si mettessero in movimento su ruote diventando in pratica degli enormi veicoli e sopravvivessero mangiando gli stazionamenti più piccoli, acquisendo in questo modo le loro risorse.
Sono ormai passati molti anni da quel giorno e il pianeta è ormai tornato stabile, ma nonostante ciò il sistema delle città trazioniste continua ad essere dominante, combattuto però da diverse città che si sono spostate sulla terraferma, fondando una lega “anti-trazionista”, il cui compito è proprio quello di frenare lo spropositato consumo di risorse mondiali delle città nomadi.
Londra è una delle città trazioniste più importanti ed è llì che si svolge la maggior parte delle vicende del romanzo. Essa è divisa in una serie di livelli, che vanno dal livello più basso (dove vivono le persone più povere e gli schiavi) costantemente coperto dai fumi prodotti dai motori, a quello più alto, dove vivono le persone più abbienti della città e dove si erge la grandiosa cattedrale di St. Paul, unico monumento degli “antichi” rimasto nella città. 
La città è governata dal sindaco Magnus Crome, capo della gilda degli ingegneri. Esistono infatti all’interno della città quattro gilde: la gilda degli ingegneri, la più prestigiosa, responsabile della manutenzione delle macchine, la gilda degli storici, che conserva quello che è rimasto della “Vecchia Tecnologia” (di cui per la maggior parte si è persa la conoscenza), la gilda dei navigatori, responsabile del governo della città e la gilda dei commercianti, che gestisce l’economia di Londra.
La storia prende avvio con il personaggio di Tom Natsworthy, un giovane orfano e apprendista storico di terza classe, il quale assiste nel ventre della città al tentato omicidio di Thaddeus Valentine, amatissimo capo della gilda degli storici e braccio destro del sindaco Crome, per mano di una giovane ragazza sconosciuta, contrassegnata da un’orribile cicatrice che le deturpa il volto.
Il giovane insegue la ragazza per catturarla e scopre un terribile segreto: quella ragazza si chiama Hester Shaw e ha tentato di uccidere Valentine per vendetta; l’uomo infatti anni prima aveva ucciso sua madre e l’aveva ferita sfigurandole per sempre il volto.
Questa scoperta sconvolgente cambia la vita di Tom per sempre: egli infatti si ritrova insieme ad Hester catapultato nel mondo esterno, un posto terribile per un ragazzo che ha vissuto tutta la sua vita sul suolo artificiale di Londra e non ha mai toccato con i piedi la nuda terra; e soprattutto, inizialmente, per lui è impossibile credere che Thaddeus Valentine, suo eroe personale e una delle persone più amate di tutta Londra, sia una persona così malvagia.
Tom e Hester, abbandonati nel territorio esterno, vengono prima catturati per essere venduti come schiavi e poi salvati da Anna Fang, un’aviatrice che si scopre successivamente essere un importante membro della Lega Antri-Trazionista. Questa rivelazione sconvolge Tom che, come tutti gli abitanti delle città trazioniste, era vissuto per tutta la vita con la convinzione che gli anti-trazionisti fossero dei barbari e che l’unico modo possibile di vivere fosse in movimento. L’incontro con Hester e poi con Anna Fang è quindi un momento fondamentale nella vita di Tom, dato che da quel momento il giovane inizia a perdere tutte le certezze con cui è sempre vissuto.
I due protagonisti cercano quindi di ritornare a Londra per concludere il piano di vendetta di Hester, ma vengono inseguiti da un terribile predatore meccanico, Shrike, inviato dal sindaco Crome per ucciderli. I predatori meccanici erano un portato della vecchia tecnologia, uomini morti in battaglia fatti rinascere come cyborg, senza sentimenti e senza emozioni, pronti ad eseguire qualsiasi ordine.
Quello che succede a Londra ci viene intanto raccontato da un altro personaggio: Katherine Valentine, la figlia di Thaddeus, una ragazza dal cuore puro e di grande coraggio. Dopo l’attacco al padre, Katherine inizia a capire che c’è qualcosa che l’uomo e il sindaco le stanno tenendo nascosto, qualcosa di estremamente pericoloso di cui lei sente soltanto un nome: Medusa. 
La ragazza comincia così ad investigare su cosa sia Medusa e su chi sia la ragazza che ha tentato di uccidere il padre, arrivando a scoprire una rivelazione sconvolgente.

Il libro, in linea di massima, mi è piaciuto abbastanza, sebbene non fosse privo di difetti.
In primo luogo, ho trovato la narrazione abbastanza piatta: l’autore infatti utilizza una sintassi ed un linguaggio non particolarmente interessanti e arditi, ma che però raggiungono il loro scopo principale, cioè quello di intrattenere il lettore e di mantenerlo interessato alle avventure dei personaggi. Alla fine, infatti, sebbene non mi piacesse particolarmente come fosse scritto e trovassi i dialoghi abbastanza banali, ero davvero curiosa di sapere come sarebbe finito il libro. La scrittura non è quindi il punto forte dell’opera, ma in verità è probabile che una scrittura così semplice abbia come target delle persone più giovani, e che quindi io ormai sia troppo grande per apprezzare questo libro appieno.
La trama, però, è molto interessante e ben pensata e il worldbuilding è davvero incredibile e originale (nonostante a tratti forse abbastanza irreale), dato che non penso di aver mai letto da nessun’altra parte una storia del genere. 
Anche qui mi riservo però una piccola precisazione: avrei voluto che il mondo creato dall'autore fosse leggermente spiegato meglio, infatti a parte le cose essenziali (cioè che Londra ha un sindaco, ci sono quattro gilde e diversi livelli in cui gli abitanti vivono secondo il loro ceto economico) non sappiamo molto altro su come questa città sia organizzata e su come funzionino i meccanismi interni su cui si regge, e la stessa cosa succede con tutte le altre cose, come per esempio gli antefatti che hanno portato alla costruzione di quel mondo.
 In generale mi è sembrato che l’autore descrivesse il tutto in modo abbastanza superficiale, senza soffermarsi a spiegare eccessivamente e in profondità, cosa che effettivamente succede anche con la descrizione dei personaggi, i quali mi sono sembrati semplicemente abbozzati e i loro ideali, pensieri e emozioni semplicemente scritte su carta, non vissuti veramente.
In pratica mentre leggevo questo libro non riuscivo ad immedesimarmi nella storia, ma continuavo ad essere consapevole dell’autore che scriveva dietro la pagina, e per quanto alla fine abbia apprezzato la storia, questo è un difetto che purtroppo si è sentito sino alla fine. 
Per concludere, penso che questo libro sia un buon prodotto per ragazzi, senza infamia e senza lode, e ve lo consiglio se volete leggere una storia con una trama originale, futuristica e steampunk.


 LIBRO O FILM?

Come forse sapete, il 13 dicembre scorso è uscito in Italia il film ispirato proprio a questo libro diretto da Christian Rivers, al suo debutto da regista, e con la sceneggiatura del famosissimo Peter Jackson, conosciuto ormai in tutto il mondo per la trilogia vincitrice di 17 premi Oscar Il Signore degli Anelli.
Prima di vedere il film ero sicura che questo sarebbe stato un buon prodotto, ritenevo infatti che il libro avesse un'alta dose di spettacolarità adatta proprio per un kolossal cinematografico. Alla fine infatti il film è scenicamente spettacolare ed è meraviglioso vedere come sono state rappresentate queste enormi città su ruote, gli effetti speciali poi sono stati ottimi, ma purtroppo questo non basta a salvare un film che è ricco di molti altri difetti, alcuni già presenti nel libro (come per esempio il mancato approfondimento di situazioni e personaggi).
In primo luogo non ho apprezzato particolarmente i cambiamenti fatti sulla trama del libro, tra cui per esempio il ruolo affidato al personaggio di Katherine Valentine, che mentre nel libro occupa un posto molto più importante, quasi da co-protagonista, nel film viene relegata ad un piano più secondario e spesso la sua storyline viene interrotta e quasi "dimenticata" tanto che ad un certo punto mi sono chiesta se gli sceneggiatori si fossero scordati della sua esistenza; oppure il cambiamento dato alla storia di Thaddeus Valentine, che, almeno secondo il mio parere, è molto più bella nel libro, in cui non viene rappresentato come un semplice cattivo, ma più come un antieroe, che ha sia attimi negativi che attimi davvero molto positivi e penso che questa complessità purtroppo nel film sia andata persa, e il personaggio (interpretato comunque magistralmente da Hugo Weaving) ha un ruolo più statico che non gli rende giustizia. 
Un'altra cosa che non ho particolarmente apprezzato è stata la scelta di rivelare subito fin dall'inizio cosa sia Medusa, particolare che i protagonisti all'inizio del libro invece non conoscono e che appunto viene rivelata al lettore più avanti. Penso sarebbe stato più bello avere un colpo di scena, mentre invece parlandone già all'inizio penso che anche chi non ha letto il libro avesse capito che Medusa avrebbe svolto un ruolo centrale all'interno del film. 
Ultima cosa di cui mi lamenterò è il finale: anche in questo caso ho trovato molto più spettacolare il finale del libro, che penso sarebbe stato in verità più adatto anche cinematograficamente di quello che hanno scelto di fare nel film, che secondo me perde davvero in questo caso nel confronto. 

I personaggi (a parte quello di Thaddeus Valentine, che secondo me nel film è stato quasi rovinato) sono comunque vicini alla descrizione del libro e la trama viene seguita in modo abbastanza fedele, nonostante ci siano stati dei momenti in cui in sala mi sono profondamente indignata per alcune decisioni prese dagli sceneggiatori (promemoria per me: mai leggere il libro poco prima del film).
Unica cosa: il personaggio di Hester nel libro viene rappresentato con una ferita molto più cruda di quella che invece viene mostrata nel film (in cui ammettiamolo, ha semplicemente un taglio). Nel libro si dice invece che questa cicatrice le deturpa il volto tanto che la bocca è sempre caratterizzata da una smorfia e quasi tutti i personaggi vedendola non fanno che rimarcare questa sua condizione. Credo sia stata anche qui un'occasione sprecata per evitare la solita protagonista con un difetto fisico ma comunque molto bella, ma sarebbe forse stata una scelta troppo audace che, con le loro buone ragioni, nel film hanno deciso di non affrontare.
In conclusione, il film non mi è piaciuto particolarmente, nonostante scenicamente renda davvero moltissimo al cinema, e se devo scegliere vi consiglierei, nel caso vorreste recuperare questa storia, di puntare sul libro. 


CURIOSITA'

Il titolo del romanzo rimanda ad un verso dell'Otello di Shakespeare: Atto III, scena iii, vv. 352-353: «And, O you mortal engines, whose rude throats / Th'immortal Jove's dread clamours counterfeit» (E voi, macchine di morte le cui aspre gole / contraffanno il fragore tremendo dell'immortale Giove).