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martedì 21 luglio 2020

Recensione: Fondazione. Il ciclo completo #7 - Fondazione e Terra


Buonasera lettori! 
Finalmente abbiamo terminato il nostro viaggio nella galassia e abbiamo letto l'ultimo libro del ciclo di Asimov della Fondazione: Fondazione e Terra, romanzo pubblicato nel 1986.
Cosa avrò pensato di questa conclusione? Leggete la recensione per scoprirlo!

Nel romanzo precedente avevamo lasciato il protagonista di questa "duologia sequel", Golan Trevize, mentre prendeva una decisione fondamentale per il futuro della galassia: scegliere il Secondo Impero del Piano Seldon oppure Galaxia, un unione di tutte le persone in armonia le une con le altre. 
Golan, accompagnato dall'amico Janov Pelorat e dalla gaiana Bliss, ha scelto la seconda opzione, ma non è ancora convinto totalmente che quella che ha preso sia la decisione giusta, ma sente che al Piano Seldon manca qualcosa, anche se nemmeno lui stesso capisce cosa. 
Trevize si rende conto che l'unico modo di capire se ha preso la decisione giusta è quello di trovare la Terra, il mondo primordiale da cui è nata l'umanità, e così parte in un lungo viaggio per scoprire dove questo pianeta si trovi e perché ogni suo riferimento sia stato cancellato dai documenti e dalle menti delle persone.

Questo viaggio porta i protagonisti a scoprire nuovi mondi che non sono catalogati sulle mappe, mondi a volte disabitati ma tutti in ugual modo pericolosi, in un percorso che sembrerebbe portare a un nulla di fatto. 
La terra esisterà davvero? E se esiste, dove si trova e qual è il mistero che la circonda? 

Se devo essere sincera Fondazione e Terra non è stato il finale che mi aspettavo. Mi immaginavo qualcosa di molto più interessante. Asimov mi aveva abituato a colpi di scena e momenti emozionanti e trovo che questo romanzo non sia stato, in un certo senso, forte come gli altri da questo punto di vista, anche se ha soddisfatto la mia passione per i viaggi spaziali e la scoperta di altri mondi diversi l'uno dall'altro. Mi aspettavo un finale che colpisse molto di più la mia fantasia e soprattutto mi immaginavo qualcosa si diverso per quanto riguarda la Terra. 
Alla fine è colpa mia che dopo gli altri libri mi ero fatta un'idea diversa nella mente. 

In questo romanzo, inoltre, mi è pesato particolarmente che il libro fosse stato scritto da un uomo per come vengono descritti alcuni personaggi femminili, e soprattutto da un uomo figlio del suo tempo, dato che ci sono alcune cose con cui non ero molto d'accordo, come la mancanza di un genere neutro per indicare le persone. 
Asimov ovviamente non poteva sospettare che già nel nostro tempo ci sarebbero state persone non binary o genderfluid che non avrebbero accettato i pronomi maschili o femminili, e già la lingua inglese si è evoluta per utilizzare il "they" in senso neutro. Quindi un futuro dove l'umanità sia ancora distinta in modo così netto in uomo/donna per me è assolutamente improbabile, ma appunto, si tratta di un romanzo figlio dei suoi anni, quindi non giudico negativamente in base a questo fattore. 

Come al solito, la scrittura è lineare ed è piacevole, ma mi pare fosse più prolissa del necessario, a volte saltavo delle parti in cui si parlava di astronomia o in generale di materie scientifiche perché per me impossibili da capire, oppure saltavo parti che erano state ripetute già parecchie volte e quindi inutili al fine della trama. 
Alla fine, il libro ha raggiunto per me la sufficienza ma mi ha lasciato con l'amaro in bocca perché mi aspettavo qualcosa in più che non è arrivato, e soprattutto dopo un po' i dialoghi tra i personaggi mi lasciavano proprio cadere le braccia quanto erano noiosi e così diversi da dei dialoghi spontanei. 

In generale, però, ho amato questo ciclo e sono stata felicissima di averlo potuto leggere e avere tra le mani. Ringrazio infatti ancora una volta la Oscar Mondadori per la copia del libro e la possibilità che ci ha dato di organizzare l'evento. L'unica cosa che vi consiglio è magari diluire questa saga nel tempo, perché leggere questo mattone tutto insieme è un bel peso e dopo un po' si finisce per ritrovare ripetitivo lo stile di Asimov. 

Grazie di aver seguito con me questa avventura, vi lascio i nomi dei blog che hanno partecipato l'evento e grazie grazie grazie di averci letto e supportato. 



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