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sabato 4 luglio 2020

Recensione: Fondazione. Il ciclo completo #2 - Fondazione anno zero


Buongiorno lettori!
Oggi vi parlo del secondo libro dell'imponente ciclo della Fondazione di Asimov, uscito da poco in una splendida edizione contenente l'intera opera per la collezione della Mondadori Oscar Draghi. 





Dopo aver percorso tutta Trantor per sfuggire alle mire dell'imperatore Cleon I, che vuole fornirsi della psicostoria per scopi personali, Hari Seldon viene convinto dal primo ministro Eto Demerzel a continuare a lavorare sulla psicostoria, dal momento che la ritiene fondamentale per salvare l'impero dalla decadenza e gli dà finanziamenti statali e un posto come rettore all'università di Streeling dove poter lavorare. 

Il libro è diviso in cinque parti, che affrontano diversi periodi della vita di Hari Seldon, in cui possiamo osservare il progresso della scienza della psicostoria.  
All'inizio osserviamo Seldon quarantenne, che vive all'università con sua moglie Dors e Raych, il piccolo furfante che la coppia aveva incontrato a Dahl e hanno deciso di adottare. 
Seldon lavora alla psicostoria in gran segreto grazie all'aiuto del suo assistente Yugo Amaryl, anch'egli proveniente dal settore di Dahl, ma purtroppo i due studiosi non sono ancora riusciti ad arrivare ai risultati sperati. 
In questo periodo però inizia a essere sempre più evidente, e così anche nel resto del libro, che l'impero sta cominciando velocemente a decadere, e la prima svolta in questo avviene con la creazione di un gruppo ribelle che segue le idee di Jo-Jo Joranum, un sobillatore che cerca di scatenare le masse per prendere il ruolo di imperatore, promuovendo l'idea di una maggiore democratizzazione dello stato. 

Il libro affronta la vita di Seldon fino alla vecchiaia, raccontando le varie tappe della sua vita, una vita straordinaria e ricca di avventure, ma che ha sempre nel pensiero fisso la psicostoria, con cui, alla fine, viene aiutato dalla nipote Wanda.
Il progetto di Seldon infatti è quello di creare due Fondazioni che si aiutino e si proteggano a vicenda. Una Fondazione aperta al pubblico e una seconda fondazione segreta formata da persone con poteri mentali straordinari. 
Mentre all'inizio lui e Yugo lavorano da soli e faticano a vedere i progressi sperati, man mano che lavorano e altre persone si aggiungono al team, arrivano anche a nuove scoperte come per esempio quella del radiante primario, che permettono dei notevoli passi avanti nello sviluppo di questa scienza. 
Più la psicostoria viene conosciuta e più si annuncia la decadenza dell'impero, però, più Hari Seldon diventa bersaglio di attentati e aggressioni di persone che non vogliono ammettere questa realtà e la sua vita diventa sempre più pericolosa.

Dal momento che il libro affronta un periodo così lungo di tempo, i fatti raccontati sono molteplici e il numero dei personaggi aumenta notevolmente, ma mai con Asimov mi sono ritrovata a non capire cosa stesse succedendo o chi fosse quel determinato personaggio, dal momento che è tale la sua abilità di raccontare. 
Anche se affronta diversi argomenti, le trame dei suoi libri sono sempre lineari e i colpi di scena ben descritti e, soprattutto, mai banali. 
Questo libro mi ha colpito notevolmente, perché ho amato la descrizione del personaggio di Hari Seldon e dei suoi cambiamenti nella personalità avvenuti con il passare del tempo e la trama mi è piaciuta tantissimo, insieme ai nuovi personaggi che vengono raccontati; sono anche piuttosto triste perché questo personaggio non comparirà più, se non citato come leggendario inventore della psicostoria nei seguiti, perchè, anche se aveva dei difetti, mi sono affezionata molto a lui. 

Certo, il libro non è perfetto, a volte Asimov nei dialoghi è molto prolisso e si dilunga troppo, mentre quando parla di matematica io personalmente ne capisco poco, ma nonostante tutto, mi sono innamorata di questo libro e non vedo l'ora di continuare a leggere questa fantastica serie. 








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