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giovedì 17 settembre 2020

Review Party: Murderbot di Martha Wells

 


Buongiorno lettori!
Come state? Avete ripreso la scuola o l'università? 
Per distrarvi un po', oggi vi lascio la recensione di un romanzo di fantascienza pubblicato dalla nostra amata Oscar Vault, un racconto ironico e avventuroso che sono sicura vi farà appassionare, immedesimandovi nella mente di una macchina assassina. Ma sarà davvero così spaventosa? Scopriamolo insieme!

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Titolo: Murderbot. I diari della macchina assassina
Autore: Martha Wells 
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Data di uscita: 1 settembre 2020
Pagine: 480
Prezzo: 20 euro 




Voto: 4/5





Ogni aspetto dalla vita è dominato dalle grandi corporazioni, missioni interplanetarie comprese: è la compagnia, infatti, che le gestisce, rifornendole di tutto il necessario. "Tutto il necessario" comprende anche gli androidi di sorveglianza, che tutelano l'incolumità delle squadre d'esplorazione. Ma in una società in cui i contratti vengono aggiudicati al miglior offerente, la sicurezza non è esattamente in cima alla lista delle priorità. E così può capitare qualche imprevisto. Per esempio qualcosa di strano succede su un lontano pianeta, dove alcuni scienziati stanno conducendo rilievi sulla superficie, convinti che l'Unità di Sicurezza con componenti organiche fornita dalla compagnia vegli su di loro. Murderbot, però, è riuscita a hackerare il proprio modulo di controllo, e si è accorta di avere accesso ai file multimediali di tutti i canali di intrattenimento. E così preferisce di gran lunga passare il suo tempo tra film, musica, serie tv, libri, giochi, piuttosto che dedicarsi a quegli incarichi noiosi e ripetitivi che non lasciano spazio al suo libero arbitrio. Dotata di una sensibilità tutt'altro che meccanica, Murderbot inizia un avventuroso viaggio alla ricerca di sé che la porterà a scoprirsi assai diversa da quello che i suoi protocolli avrebbero previsto.

Murderbot. I diari della macchina assassina contiene i primi quattro romanzi della serie fantascientifica di Martha Wells The Murderbot Diaries: Allarme rosso, Condizione artificiale, Protocollo ribelle e Strategia di uscita.
Il primo, Allarme rosso, ha vinto il premio Hugo, Nebula e Locus come migliore romanzo di fantascienza (se siete esperti di questo genere, sapete l'importanza che hanno questi premi per gli appassionati) ed è stato pubblicato per la prima volta nel 2017. 

La protagonista di questi racconti, che racconta la sua storia in prima persona, è un'ironica "macchina assassina", precisamente chiamata SecUnit, un robot molto complesso che comprende anche parti organiche di umani clonati e che, a parte le parti robotiche, alla vista appare uguale ad un umano e il cui compito è appunto proteggere gli umani a cui viene concessa.
Affidata dalla sua compagnia ad un gruppo di ricerca, la SecUnit, che dentro di sè preferisce chiamarsi Murderbot (Macchina assassina, per l'appunto), svolge annoiata il suo compito e quando ha del tempo libero preferisce molto di più guardarsi delle serie televisive di intrattenimento sul suo feed, che è riuscita ad hackerare. Murderbot quindi potrebbe essere libera, uccidere tutti gli umani e scappare, visto che la compagnia non ha più controllo su di lei, ma in verità, anche se non lo vuole ammettere, la SecUnit si è affezionata agli umani con cui lavora e soprattutto alla dottoressa Mensah, e ha dentro di sé l'istinto di aiutare le persone in difficoltà. 

Dopo aver hackerato il mio modulo di controllo sarei potuta diventare un'efferata macchina assassina, poi però mi sono accorta che avevo accesso ai segnali combinati di tutti i canali di intrattenimento caricati sui satelliti aziendali. Da allora sono passate ben più di 35.000 ore o giù di lì, senza grandi efferatezze ma con tipo... Non saprei... Probabilmente poco meno di 35.000 ore tra film, serie tv, libri, giochi e musica. Come efferata macchina assassina ero un totale fallimento. 


La trama dei quattro romanzi è collegata, quindi non posso dirvi troppo per non rovinarvi la lettura, ma il fulcro del racconto saranno principalmente due trame: la vita di Murderbot come SecUnit ribelle e la ricerca di prove per incastrare GrayCris, una corporazione che ha attaccato il gruppo di ricerca durante la loro perlustrazione del pianeta per la terraformazione, e ha cercato di ucciderli.  

Mi è piaciuto molto leggere questo romanzo di fantascienza, dal momento che è un genere che apprezzo molto, e che in Italia purtroppo non viene molto considerato, attualmente. Sono felice infatti che la Mondadori stia cercando di riportare in auge non soltanto i classici come Asimov o Clarke, ma stia cercando anche di portare i nuovi romanzi di fantascienza, vincitori di numerosi premi stranieri, che però non sono stati ancora portati, ingiustamente, in Italia. 

Murderbot mi ha colpito profondamente per la sua storia e soprattutto per la sua protagonista, questa macchina assassina dalla struttura mentale così complessa che nulla la fa distinguere in quel senso da un umano. Murderbot infatti prova ansia, depressione, preoccupazione, è altamente ironica, ma anche stranamente a disagio con gli esseri umani, nonostante passi il tempo a vedere serie tv con protagonisti umani. Un personaggio davvero interessante da leggere e con cui immedesimarsi. 
L'autrice infatti sembra volerci mostrare un classico topos della fantascienza: dei robot così complessi, così simili agli umani e che provano anche emozioni, quanto possono essere considerati distanti da un essere umano? É giusto che siano considerati alla stregua di robot? 
La protagonista infatti all'inizio del romanzo si considera un robot (e per la società e la legge lo è) e vuole tenersi il più lontano possibile dai membri del suo gruppo: indossa sempre il casco, parla solo se interpellata, vuole mostrarsi a loro più simile a una macchina che a una persona, ma i membri comunque si rivolgono a lei con gentilezza, come con una persona, e questo provoca alla SecUnit molto fastidio e imbarazzo. 
Nel corso del romanzo invece incontriamo diverse altri robot, da bot di navi a robot da compagnia, che ci mostrano invece quanto intelligenti possano essere e soprattutto, quanto possano essere affezionati ai propri umani, ma anche il contrario. Ho sempre amato i robot e vederli protagonisti della storia mi ha davvero emozionato, perché più se ne incontrano più si vede quanto possano essere diversi gli uni dagli altri e quanto possano essere coraggiosi e simili a un essere umano. Anzi, degli esseri umani in tutto e per tutto. 

Il mondo non viene spiegato molto bene, e tutta la parte della tecnologia mi ha confuso parecchio, onestamente, ma la parte che mi è piaciuta di più è stato leggere della società umana, in cui si parla normalmente di matrimoni o relazioni poligame e tra persone anche dello stesso sesso, e anche di persone di generi binari. Nel corso del romanzo viene utilizzato (anche se spesso un po' ingenuamente dal traduttore) lo schwa per indicare il genere binario, e non ho parole per dirvi quanto abbia apprezzato questa cosa. 
Amo i romanzi di fantascienza attuali proprio perché immaginano una società in cui il percorso che attualmente noi stiamo affrontando di apertura sessuale e dei generi sia conclusa e quindi è davvero magnifico leggere di questo futuro dove l'amore non ha limiti, un futuro che spero arrivi presto anche nel nostro presente. 

Non posso non consigliarvi questa raccolta e spero tanto che Mondadori porti in Italia anche i prossimi racconti della serie, che spero verranno pubblicati presto. 
Grazie di aver letto la recensione, alla prossima!





4 commenti:

  1. Bellissima recensione! Anche a me è piaciuto tantissimo, soprattutto Murderbot, veramente ben strutturata e anche la società umana così piena di diversità ma anche di accettazione

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  2. Murderbot è fantastica :)
    il libro mi è piaciuto, anche se ho trovato parti un po' noiose.
    Non ci resta che aspettare il seguito ;)

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    1. Capisco, a volte c'erano un po' troppe scene simili e ripetizioni, tipo lei che guarda le serie di intrattenimento o Sanctuary Moon ^^'

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