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giovedì 15 luglio 2021

Recensione: Harrow La Nona di Tamsyn Muir

 


Buongiorno lettori!
Come state? 
Io sono stata in vacanza in un villaggio in Salento, e sarò in vacanza almeno fino a settembre. Mi godo questo lungo periodo di pausa!
Oggi vi porto la recensione di Harrow la Nona di Tamsyn Muir, il seguito di Gideon la Nona, di cui trovate la recensione qui.
Volete sapere la mia opinione? 
Trovate la mia recensione dopo la scheda libro!
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Titolo: Harrow la Nona
Autrice: Tamsyn Muir
Traduttrice: Francesca Crescentini
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar Fantastica
Data di uscita: 6 luglio 2021
Pagine: 540
Prezzo:
22 euro

Trama: Harrowhark Nonagesimus, l'ultima necromante della Nona Casa, è stata ingaggiata dall'Imperatore per combattere una guerra che non si può vincere. Fianco a fianco con la rivale che più detesta, Harrow deve perfezionare le sue arti e diventare un angelo della non-morte. Ma si sente sempre peggio, la sua spada le dà la nausea e persino la mente minaccia di tradirla. Chiusa nell'atmosfera gotica del Mithraeum dell'Imperatore con tre insegnanti poco amichevoli, inseguita dai fantasmi pazzi di un pianeta assassinato, Harrow deve affrontare due scomodi interrogativi: c'è qualcuno che sta provando a ucciderla? E, qualora ci riuscisse, l'universo sarebbe un posto migliore senza di lei?
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Harrow la Nona per me è il libro decisivo per capire cosa fare con la serie The Locked Tomb. Il primo libro, Gideon la Nona, non mi aveva convinto pienamente, ma aveva le carte in regola per essere un buon libro e soprattutto era qualcosa di assolutamente nuovo nel panorama della fantascienza e del fantasy: negromanti nello spazio! Suonava incredibile, no?
Ecco, purtroppo Harrow per me significa la fine del mio rapporto con questa serie, infatti non so se continuerò con l'ultimo libro della trilogia, perché per me questo libro è stata una grande delusione. Probabilmente se vi era piaciuto Gideon vi piacerà anche Harrow, ma purtroppo per me questo libro ha preso i tratti peggiori di Gideon amplificandoli. Se Gideon la Nona aveva un senso logico, una trama che seguiva in modo lineare, e nonostante le difficoltà dello stile ero riuscita ad apprezzarlo; Harrow non ha nulla di tutto questo. Le prima 400 pagine sono puro non-sense, totale non-sense. Questo non-sense alla fine ha uno scopo? Sì. Dovete continuare nella lettura, ma il problema è che quando alla fine sembra esserci finalmente un senso, quando inizi a capirci qualcosa, si riparte di nuovo con il non-sense totale. Fino a un epilogo che avrò letto duecento volte e duecento volte non l'ho capito. 
Detto questo, mi dispiace dover essere così critica, ma sono delusa perché per me questo libro è scritto in una maniera originale e innovativa, ma purtroppo ha anche molte mancanze nella trama e nella narrazione. 
Vorrei che tutto fosse stato spiegato meglio, descritto meglio, che ci fossero state date dall'autrice maggiori indicazioni su questo mondo, giusto per capirci qualcosa. Mi sembra che metà delle affermazioni del libro non avessero senso o che il lettore non avesse abbastanza basi per comprenderle, e per il resto non avessero un senso e basta. Tantissime cose aggiunte, interessanti, che poi restavano un mistero o venivano spiegate: male. 
Vi do un consiglio: rileggetevi Gideon prima di riprendere in mano questo romanzo, vi servirà!
Per il resto, Harrow aveva una buona idea di base, una trama molto interessante: la nostra negromante preferita, infatti, si trova ad affrontare il littorato insieme a Ianthe, ma nella sua mente qualcosa non funziona: vede cose che non esistono e soprattutto, il suo passaggio al littorato non ha funzionato, perché non ha la forza di affrontare il pericolo che sta per colpire Dio. 
La parte di Dio e dei littori mi è piaciuta moltissimo, e anche se le 400 pagine iniziali all'inizio non hanno un senso, capisco perché è così. Credo che quello che abbia davvero rovinato tutto per me sia stato il finale: ma davvero non voglio aggiungere altro!
Sono ancora molto confusa riguardo a questo libro perché ne vedo le potenzialità, ma ne ho visto anche i difetti. 
Insomma: se avete amato il lato pazzo e non-sense di Gideon, aprite Harrow senza pericolo, ma se invece volete che un libro abbia senso, che si capisca tutto e che tutto venga spiegato, se non vi piace rimanere confusi, allora aprite Harrow con coraggio!

Ringrazio tantissimo Erika di Il Confine dei libri e la Mondadori per avermi dato la possibilità di leggerlo, e grazie a voi che avete letto la mia recensione! Lasciate un commento!

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