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giovedì 25 giugno 2020

Recensione: "Momo" di Jonathan Garnier e Rony Hotin



Titolo: Momo
Autori: Jonathan Garnier (sceneggiatura) e Rony Hotin (disegni e colori)
Casa editrice: Tunuè
Collana: Tipitondi
Data di uscita: 25 giugno 2020
Pagine: 176
Prezzo: 16,90


Voto: 5/5
Momo è una bambina di 5 anni, vive con la nonna in un piccolo villaggio portuale della Normandia. Di tanto in tanto la bambina va sul ponte per riuscire a vedere la barca del padre, marinaio d’altura obbligato dal lavoro a passare lunghi periodi in mare. Alla morte della nonna il pescivendolo del paese si rifiuta di affidare la piccola ai servizi sociali e si offre di ospitarla a casa sua fino al ritorno del padre. Questa esperienza la porterà a misurarsi con il mondo esterno.
Con Momo, Jonathan Garnier e Rony Hotin ricompongono l’indimenticabile fragranza dell’infanzia. Il tempo degli amici, le scoperte, le piccole sciocchezze, la grande felicità e il dolore. Il tempo anche di una costante meraviglia che a volte vanifica le realtà del mondo degli adulti.

Quando ho chiesto alla Tunuè di poter organizzare l'evento per Momo, una graphic novel pluripremiata in Francia, ero stata attirata dal disegno di copertina e dalla trama, ma non mi aspettavo di innamorami così tanto di quest'opera. 
Momo infatti è una graphic novel splendida e di una sensibilità unica, che riesce ad unire il mondo dell'infanzia, così puro nella sua magia, con il mondo adulto ed esterno, fondendo le due realtà in maniera unica e speciale. 

Momo, la protagonista, è una bambina di 5 anni che vive con la nonna. La madre sembra averla abbandonata, mentre il padre lavora come pescatore d'altura, e per questo passa molti periodi in mare. Momo, seppur piccola, sente dentro di sé questo abbandono, anche se ama il padre e la nonna più di ogni altra cosa al mondo. La presenza della sola nonna però non sembra abbastanza, e Momo cresce indipendente e abbastanza "selvatica", come ogni bambina di 5 anni che esplora il mondo esterno. 
La nonna, unica àncora di Momo, però, all'improvviso viene a mancare e la bambina rimane sola, senza nessuno che possa prendersi cura di lei. Il pescivendolo della città, vecchio amico del padre, decide allora di tenerla con sé fino al suo ritorno, e la bambina, che aveva sempre visto quest'uomo come un vecchio cattivo che odia i gatti, scopre che non tutto è come sembra: l'uomo è in realtà una persona molto dolce, che si prende cura del senzatetto della città e che vive con moltissimi gatti in casa, un uomo buono che conserva i disegni che Momo gli ha fatto in negozio per pagare il pesce e che di nascosto è in verità molto affezionato alla piccola. 
Momo infatti è speciale e tutti sembrano affezionarsi a lei.

Nella storia, infatti, la bambina diventa amica di tanti personaggi diversi tra cui per esempio troviamo Françoise, una ragazza adolescente di città che deve passare l'estate in compagnia dei nonni e che si affeziona molto a Momo. La ragazza infatti la difende quando pensa che la bambina stia venendo attaccata da Tristan e la sua banda, ma in verità anche Tristan, che si atteggia da duro, si rivela un ragazzo molto dolce e i due giovani inizieranno a frequentarsi e ad apprezzare la compagnia reciproca. 

Questa graphic novel è davvero speciale, al suo interno ho ritrovato quella stessa atmosfera magica che ho riscontrato solo nei film dello Studio Ghibli, dato che solo i giapponesi riescono a mescolare umorismo, gravità e momenti contemplativi all'interno di una stessa opera. 
Effettivamente, però, Jonathan Garnier per Momo si è ispirato proprio alle fotografie di una bambina giapponese, Mirai-chan, soggetto di una serie di fotografie di Katari Kawashima e molti riferimenti all'interno della graphic novel vengono da film od opere giapponesi. 

Quest'opera mi ha davvero colpito in profondità come non succedeva da tanto tempo, i vari temi che la percorrono sono profondi ma raccontanti in modo leggero. Il rapporto con la nonna, i personaggi, l'ambientazione normanna... tutto viene a creare un mix di cui sono sicura non potrete far altro che innamorarvi. 

Parlando poi del fumetto in sè, i disegni sono molto belli, i colori dolci e tendenti al crepuscolare, che creano proprio un atmosfera di sogno, in cui sembra di sentire una vecchia ninna-nanna francese in lontananza. 

Non posso che consigliarvi, infine, di prendere Momo ed amarlo quanto l'ho amato io, affezionandovi a tutti i personaggi, ma in particolare a quella bambina così forte e coraggiosa che è Momo. 







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