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lunedì 19 ottobre 2020

Review Party: Le diecimila porte di January di Alix E. Harrow

 

Buongiorno lettori!
Oggi vi lascio la recensione di un libro che dire che ho amato è poco. 
Penso che sia entrato nella mia top ten dei libri più belli, e se non solo di quest'anno, di sempre. Potrei essere quindi straordinariamente di parte e parlare di questo libro come se l'avesse scritto un unicorno magico, ma oh, sono i rischi del mestieri. 
Buona lettura!
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Titolo: Le diecimila porte di January
Autore: Alix E. Harrow
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Data di uscita: 13 ottobre 2020 
Pagine: 396
Prezzo: 20 euro

Voto: 5/5

Trama: Estate 1901. Un'antica dimora nel Vermont, piena di cose preziose e sorprendenti. La più peculiare è forse January Scaller, che vive nella casa sotto la tutela del facoltoso signor Locke. Peculiare e atipica, almeno, è come si sente lei: al pari dei vari manufatti che decorano la magione è infatti ben custodita, ampiamente ignorata, e soprattutto fuori posto. Suo padre lavora per Locke, va in giro per il mondo a raccogliere oggetti "di un valore singolare e unico", e per lunghi mesi la ragazzina rimane nella villa ridondante di reperti e stranezze, facendo impazzire le bambinaie e, soprattutto, rifugiandosi nelle storie. È così che, a sette anni, January trova una porta. Anzi, una Porta, attraverso cui si accede a mondi incantati che profumano di sabbia, di antico e di avventura... Sciocchezze da bambini. Fantasie assurde, le dicono gli adulti. E January si impegna con tutta se stessa per rinunciare a quei sogni di mari d'argento e città tinte di bianco. Per diventare grande, insomma. Fino al giorno in cui, ormai adolescente, non trova uno strano libriccino rilegato in pelle, con gli angoli consumati e il titolo stampigliato in oro semiconsunto: LE DIECIM POR. Un libro che ha l'aroma di cannella e carbone, catacombe e terra argillosa. E che porta il conforto di storie meravigliose nel momento in cui January viene a sapere che il padre è disperso da mesi. Probabilmente morto. Così la ragazza si tuffa in quella lettura che riaccende il turbine di sogni irrealizzabili. Ma lo sono davvero? Forse basta avere il coraggio di inseguirli, quei sogni, per farli diventare realtà. Perché pagina dopo pagina January si accorge che la vicenda narrata sembra essere indissolubilmente legata a lei...
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Quando un libro ti colpisce così in profondità da lasciarti senza fiato, una persona penserebbe che ci siano così tante cose da dire, pagine e pagine di inchiostro (o in questo caso di tasti di computer) da consumare; ma onestamente io adesso mi sento solamente svuotata. 
Quando ho aperto la prima pagina e ho letto quell'incipit così particolare, sapevo già che mi aspettava davanti un viaggio completamente straordinario, e ora che questo percorso si è concluso so solo di aver abbandonato anche me stessa in quelle pagine, perché quando ami un libro così profondamente anche tu rimani incastrata nella carta. 

Potrei parlare delle solite cose che si raccontano in una recensione:
- lo stile: onirico, poetico, fluttuante, dolce, unico. Sono tutte parole per descrivere un racconto che procede magico e ammaliatore, che ti trascina e ti annega. 
- i personaggi: profondi, in cerca di se stessi, ingabbiati in ruoli che non li rappresentano. January racconta la sua storia in prima persona, una storia di crescita personale e di scoperta della propria identità, della propria storia e della propria famiglia. 

Ma procediamo per ordine: "Le diecimila porte di January" parla, beh, di January Scaller, una ragazzina che sta "nel mezzo" a causa del colore della sua pelle, né nera né bianca. Siamo a inizio '900 e January vive a Villa Locke, una villa-museo ricco delle più grandi meraviglie, che è proprio suo padre a trovare in giro per il mondo per ordine del signor Locke. 
January a sette anni trova per la prima volta una Porta e la attraversa. Quel momento verrà abbandonato ai ricordi, ritenuto la fantasia di una bambina, finché January non trova in un cofanetto un libro che parla proprio di Porte, che sono sinonimo di "cambiamento". E quel libro cambia tutto.

Non si può davvero dire di più della trama, perché i colpi di scena in questa storia sono fondamentali. Probabilmente capirete tutto da soli, perché non si tratta di una storia difficile, se siamo onesti è abbastanza citofonata, ma quello che conta secondo me ne "Le diecimila porte di January" non è quello che è scritto, ma come è scritto. Come ci narra anche January, c'è una magia nelle parole, le parole hanno potere, e se questo libro non ne è la prova lampante, beh non so cosa dirvi. 
Mi sono immersa in questo libro, in questo universo fatto di mondi, di Porte che conducono in luoghi mai visti prima, e penso di non averne davvero abbastanza. Il mio cuore non era pronto a finirlo, giravo le pagine bianche nella speranza che comparissero altre parole, altre storie che mi affascinassero, ma c'era solamente il candore del vuoto. 
Purtroppo l'opera è anche un autoconclusivo, il che è sorprendete se consideriamo l'attuale mercato librario, dove si sfornano interminabilmente libri di una stessa serie per anni, ma nello stesso momento mi ha spezzato il cuore sapere che non avrei più letto di January, di Samuel, di Jane, di Bad, di Addie e di Yule Ian. 
Avrei voluto di più, che si esplorassero più Porte e si scoprissero più Mondi; vorrei leggere centinaia di libri in cui si narrano avventure di persone che percorrono i varchi, ma se le intenzioni dell'autrice non cambieranno, questo libro resterà un unicum. 

Questo libro quindi parla di Porte che uniscono i mondi e di uomini cattivi che vogliono chiudere queste Porte perché non ne comprendono la bellezza, non comprendono l'apporto positivo che i mondi e le culture possono darsi a vicenda. Pensano che siano causa di disordine, di caos.
Questo libro parla anche di amore, di famiglia, di amicizia, di casa. 
É la storia di January, che scopre tutte queste cose, che scopre di essere più forte degli uomini bianchi ricchi e potenti che vogliono un mondo addomesticato, rinchiuso in barriere e senza disordini. Dopo anni rinchiusa a Villa Locke, educata a rispettare le regole e a comportarsi come una "brava signorina", January riesce a spezzare le sue catene. 
Leggere la sua storia è stato davvero scoprire un viaggio di crescita e di forza, e non potrei essere più felice di aver intrapreso questa avventura. 

Mi auguro che questo libro possa piacere a voi quanto è piaciuto a me. 
Buona lettura ♡

[Ringrazio come sempre la Mondadori per avermi offerto la copia del romanzo]




 



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