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martedì 17 novembre 2020

Review Party: "Alice nel Paese delle Meraviglie" e "Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò" di Lewis Carroll

 

Finalmente siamo arrivati all'ultima recensione di oggi, e direi che finiamo proprio con il botto!
Questo Oscar draghi contiene le storie dei tre più grandi autori dell'infanzia mai vissuti, che hanno fatto appassionare alla lettura e hanno affascinato migliaia di bambini e adulti con le loro storie fantastiche. 
Cosa accomuna questi libri? Ovviamente delle protagoniste indomite, coraggiose, delle bambine non comuni, che viaggiano allontanandosi dalla loro noiosa vita per arrivare in luoghi meravigliosi.

Oggi vi porto la recensione dei due famosissimi libri di Lewis Carroll con protagonista la meravigliosa Alice Liddell, libri da cui sono stati tratti film e spettacoli teatrali.
Buona lettura!

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Titolo: Alice, Dorothy & Wendy
Autori: Lewis Carroll, L. Frank Baum, James Matthew Barrie
Casa editrice: Mondadori
Curatore: Massimo Scorsone
Collana: Oscar draghi
Data di uscita: 17 novembre 2020
Pagine: 540
Prezzo: 25 euro

Trama: Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita.
Alice e le sue avventure nel favoloso Paese delle Meraviglie, di là e di qua dallo specchio. Wendy, l’amica di Peter Pan che per molti lettori è la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere. Infine Dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel fantastico mondo di Oz. Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Questo libro è l’occasione per rileggere i tre romanzi – Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, Peter Pan e Il Mago di Oz –, cogliendone la grande modernità.
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Sembrerebbe impossibile poter recensire dei classici della letteratura, così chiacchierati e così conosciuti, ormai analizzati dai più grandi studiosi della letteratura inglese. Chi sono io, per poterli recensire? Per poter dire cosa ne penso? 
Nonostante ciò mi trovo in questa incresciosa situazione, quindi mi metterò addosso i panni di un critico più maturo e intelligente di quanto sono io e ci proverò. 

Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie venne scritto da Lewis Carroll (pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson) nel 1865 e dedicato alla giovane figlia di un suo amico, Alice Liddell. 
Questo romanzo e il suo diretto seguito, Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò, pubblicato nel 1871, sono esempi di romanzi nonsense, dato che quello che accade al loro interno non segue il minimo senso logico, e la trama dovrebbe rappresentare proprio la discontinuità e il nonsense dei sogni. In entrambi i romanzi infatti Alice sembrerebbe aver sognato i suoi viaggi in questo meraviglioso mondo fantastico, anche se il dubbio che il Paese delle Meraviglie resti un luogo reale rimane sempre. 
All'inizio del primo libro Alice si trova nel prato vicino a casa sua insieme alla sorella, si sta parecchio annoiando quando vede un coniglio bianco correre in fretta e furia con un orologio in mano, che si infila poi in una buca. Alice, bambina curiosa e testarda, decide allora di seguirlo e finisce in questo posto assurdo in cui gli animali parlano, il cibo ti fa crescere o restringere, e nessuna cosa ha il minimo senso. 

Credo che per poter leggere e apprezzare completamente questi romanzi bisognerebbe essere inglesi o almeno avere una padronanza tale della lingua inglese da poter leggere il romanzo in originale. Non voglio assolutamente sminuire i grandi traduttori che con il tempo hanno provato a dare vita in italiano a questi romanzi, ma dati i giochi di parole, i riferimenti, le canzoni e le filastrocche che Carroll ha inserito all'interno, per i traduttori di ogni paese tradurre queste opere è una sfida non indifferente. 
I romanzi sembrano infatti essere caratterizzati dall'uso di canzoni e filastrocche molto famose, che però per ai lettori italiani risultano abbastanza sconosciute. 
Questo accade soprattutto nel secondo romanzo, in cui troviamo personaggi come Humpty Dumpty o Tweedledum e Tweedledee che vengono proprio da delle filastrocche già ben conosciute, mentre alcune filastrocche inventate appositamente da Carroll sono diventate poi tanto famose da avere una vita propria, come quella che Alice trova appena attraversato lo specchio che la porta per la seconda volta a Wonderland, intitolata Jabberwocky e meglio conosciuta in Italia come Ciciarampa o il Ciarlestrone.

In entrambi i romanzi Carroll sembrerebbe prendere come spunto due giochi da tavolo: nel primo romanzo le carte da gioco, mentre nel secondo gli scacchi. 
In Alice nel Paese delle Meraviglie infatti dopo varie avventure e aver incontrato il Cappellaio Matto, la Lepre Marzolina, la Duchessa e il Gatto del Cheshire; Alice si ritrova nel giardino della Regina e del Re di Cuori, i cui sudditi sono tutte carte da gioco. In Attraverso lo specchio invece Alice incontra la Regina Rossa e la Regina Bianca e affronta un percorso a caselle, illustrato da Carroll a inizio libro, che la porta a diventare a sua volta regina. 

Passiamo a questo punto ai pareri personali: con Alice nel Paese delle Meraviglie ho un rapporto molto contrastante. Da una parte apprezzo la grande creatività di Carroll, sono una fan del nonsense, serve sempre leggere qualcosa che non ha il minimo senso, di tanto in tanto, per conservare la sanità mentale; e potete capire quanto apprezzo Carroll anche dal nome del blog (davvero! Il nome "Di Corvi e Scrivanie" è stato preso proprio da Alice nel Paese delle Meraviglie, il Cappellaio Matto infatti appena vede Alice le pone un quesito: cosa differenzia un corvo da una scrivania? E vi assicuro molti hanno provato a rispondere a questa domanda! Provateci anche voi!). Detto questo, il libro a volte è eccessivamente nonsense e provoca un po' di fastidio, inoltre molto spesso non sopporto neanche il comportamento della stessa Alice, che trovo essere una bambina piuttosto saccente e maleducata. 
Ci sono quindi cose che apprezzo molto, e altre che invece non mi piacciono. Quindi il mio rapporto con Carroll è piuttosto ambivalente. 

Un altro motivo per cui si possono apprezzare questi romanzi però è sicuramente la velata critica alla società che si nasconde sotto la superficie. Ho sempre considerato Alice nel Paese delle Meraviglie un "finto" romanzo per bambini, ma più una favola per adulti.
Non farei mai leggere questo libro a un bambino perché per prima cosa credo che probabilmente lo troverebbe troppo difficile e non lo apprezzerebbe appieno, e anche nel caso lo apprezzasse, non credo ne comprenderebbe tutti i significati nascosti, dato che nemmeno io ci riesco completamente! Credo sia una di quelle opere che puoi apprezzare completamente solo da adulto. 

Quando penso ad Alice nel Paese delle Meraviglie ovviamente il mio primo pensiero va al cartone di Walt Disney, diretto nel 1951. Questo cartone, che ammetto di aver visto molte e molte volte quando ero piccola, posso dire che mi abbia quasi formata, riprende abbastanza fedelmente la storia del libro e credo rispetti benissimo anche il non sense che Carroll voleva dare alle sue opere. Dopo aver riletto i libri, mi sono accorta comunque che il cartone, sebbene riprenda come storia principalmente il primo romanzo, ne elimina le parti più incomprensibili, mentre aggiunge diversi episodi di Attraverso lo specchio, creando un'opera incredibile e assolutamente perfetta. Il cartone infatti credo sia il vero modo per avvicinare i bambini alle opere di Carroll, perché pur mantenendo il suo nonsense ha una trama facilmente comprensibile, inoltre le canzoni hanno un accompagnamento visivo e musicale che intrattengono molto più facilmente. 

Alice nel Paese delle Meraviglie ha ispirato anche Tim Burton, che si è basato, molto lontanamente, su questo romanzo per creare i suoi film, in cui troviamo una Alice ormai cresciuta, che ha dimenticato Wonderland, riportata lì dal Bianconiglio per salvarli tutti dal dominio della Regina Rossa, che prende le caratteristiche anche della Regina di Cuori. 

Voi cosa mi raccontate? Avete letto Alice nel Paese delle Meraviglie e il suo seguito? Avete visto qualche sua trasposizione?
Fatemi sapere in un commento!
Grazie di aver letto la mia recensione e grazie alla Mondadori per la copia digitale della raccolta. 
Buona lettura!

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