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giovedì 19 novembre 2020

Review Party: "Peter Pan nei Giardini di Kensington" e "Peter e Wendy" di James Matthew Barrie

 


Buonasera lettori, scusate il grande ritardo che ho avuto nello scrivere questa recensione, ma purtroppo sono stati giorni molto impegnati. 
Sono felice, ma anche un po' triste, di dirvi che oggi si conclude l'evento dedicato all'oscar drago "Alice Dorothy & Wendy", spero che quest'ultima recensione vi piaccia, buona lettura!
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Titolo: Alice, Dorothy & Wendy
Autori: Lewis Carroll, L. Frank Baum, James Matthew Barrie
Casa editrice: Mondadori
Curatore: Massimo Scorsone
Collana: Oscar draghi
Data di uscita: 17 novembre 2020
Pagine: 540
Prezzo: 25 euro

Trama: Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita.
Alice e le sue avventure nel favoloso Paese delle Meraviglie, di là e di qua dallo specchio. Wendy, l’amica di Peter Pan che per molti lettori è la vera eroina dei romanzi con il bambino che non vuole crescere. Infine Dorothy, la piccola protagonista portata da un tornado nel fantastico mondo di Oz. Tre ragazzine curiose e audaci, al centro di tre grandi classici che, ciascuno a suo modo, hanno saputo celare sotto le spoglie del racconto di fantasia messaggi e metafore della vita. Questo libro è l’occasione per rileggere i tre romanzi – Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, Peter Pan e Il Mago di Oz –, cogliendone la grande modernità.
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Nonostante questo Oscar drago sia dedicato a Wendy, il protagonista indiscusso di quest'ultima sezione è sicuramente Peter Pan, l'eterno bambino, il ragazzo spensierato, innocente e senza cuore che ben conosciamo. 
Il classico d'animazione della Disney, Peter Pan, è entrato nel cuori di milioni di bambini, ma non molti sanno che non è quella la storia con cui nasce questo fanciullo amico delle fate e degli uccelli. 
La sua prima apparizione infatti si deve ricondurre a L'uccellino bianco pubblicato a Londra nel 1902, nel quale si racconta dell'amicizia tra il Capitano W., alter ego dello stesso Barrie, e il figlio di una sua vicina, David, e delle loro passeggiate e dei loro segreti nei Giardini di Kensington. In una digressione sui giardini viene menzionata proprio la figura di Peter Pan e questi capitoli verranno poi pubblicati a parte, dopo il successo dell'opera teatrale, e intitolati Peter Pan nei Giardini di Kensington. 
Questa figura è abbastanza differente a quella cui siamo abituati: si tratta infatti di un neonato che, compiuta appena una settimana di vita, vola via dalla sua culla (i bambini infatti prima erano uccelli e all'inizio ne mantengono la lingua e il potere di volare) e si dirige ai Giardini, dove da quel momento vive, amico delle fate e degli uccelli. Qui diventa una specie di mito tra i bambini del parco, che vogliono assolutamente incontrarlo e vedere il "piccolo popolo". 

In questi capitoli di sublime lirica, Barrie immagina per la prima volta questo bambino, a cui ripenserà successivamente per l'opera teatrale e il romanzo da essa tratto: Peter e Wendy. 

Nonostante abbia preferito Peter Pan ai Giardini di Kensington per la prosa così raffinata e la storia evanescente, che mi ha ricordato una ninnananna, Peter e Wendy è il romanzo a cui si deve rendere conto per comprendere la figura di Peter e, visto che il Drago è dedicato alle bambine, Wendy. 
Purtroppo Wendy credo come ruolo non rivesta la stessa importanza di Alice e Doroty, e onestamente non mi è piaciuto Peter e Wendy proprio a causa del ruolo di "madre e donna delle pulizie" in cui Wendy è relegata. 

In questo romanzo Peter vive nell'Isola che non c'è, un luogo meraviglioso in cui vivono le fate (che nascono dalle risate dei bambini) insieme ai bambini sperduti (che sono i bambini che cadono dalle carrozzine e si perdono, e qui ci sarebbe da aprire una parentesi troppo grande, se pensiamo alla teoria per cui siano tutti morti). Questo luogo viene visitato nei sogni da moltissimi bambini e tutti conoscono il fantomatico nome di Peter, finché un giorno Wendy e i suoi fratelli, Michael e John se lo ritrovano in camera. Il vero motivo per il quale Peter si trova lì è Wendy, lui infatti cerca una madre per sé e per i bimbi sperduti, qualcuno che si occupi di loro, anche se in verità Peter ne farebbe anche a meno. Nel suo cuore infatti, anche se non lo vuole ammettere, Peter è rimasto ferito dal comportamento della sua vera madre, che chiuse la finestra e non lo aspettò più. 
Peter Pan ovviamente celebra il mito dell'eterna giovinezza, del poter vivere liberi e senza regole, del non voler crescere per non perdere la bellezza e la purezza (attenzione, non parliamo di bontà!) dell'infanzia, ma tutto ad un caro prezzo.

I due romanzi presentano notevole similitudini e scene parallele che si ripetono, la differenza principale è che mentre nel primo romanzo Peter ha appena una settimana, in Peter e Wendy ci troviamo di fronte ad un bambino con ancora i dentini da latte. Molto diversi sono anche i caratteri dei due personaggi: il neonato è un bambino dolce e puro, Peter adolescente invece appare più simile a un "demone", a cui non è stata insegnata la morale e la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. 
Entrambi i personaggi cercano di portare con sé i personaggi femminili, che però rifuggono la libertà che Peter offre loro per ritornare dal calore della propria mamma. 
Per il resto ci sono scene molto simili e anche le stesse battute, rendendo quindi i due romanzi molto dipendenti l'uno dall'altro. 

Come affermavo precedentemente, quello che non ho apprezzato è stato il personaggio di Wendy e il ruolo che ricopre nel libro. Io ovviamente sono una ragazza degli anni '90, sono vissuta con modelli molto diversi di femminilità, un esempio per esempio è il film di Mulan o la serie televisiva di Xena la principessa guerriera, sono abituata a storie in cui la donna diventa protagonista e fa parte dell'azione degli uomini che le dovrebbe essere preclusa a causa del suo sesso. 
Ovviamente non posso guardare con la lente del femminismo moderno Peter Pan, scritto agli inizi del '900, ma mi ha dato molto fastidio vedere che Wendy nel libro è davvero relegata a donna delle pulizie e di servizio: mentre gli altri hanno avventure straordinarie lei pulisce, rammenda e cuce, si comporta esattamente come una mamma in miniatura e prototipo della donna di casa anni '50, non è mai parte dell'azione, non affronta i pellerossa, non uccide i pirati, lei in quei casi sta in disparte e serve come contentino ai maschi per congratularsi del grande lavoro che hanno compiuto. Insomma, il romanzo non risulta invecchiato bene, se prendiamo questo aspetto, ma d'altra parte, ahimé, bisogna considerare il periodo storico. 

Per il resto, Peter Pan è sicuramente il romanzo che ho preferito maggiormente, principalmente perché ho trovato lo stile con cui era scritto più verso le mie corde. 
Ma sono molto felice di aver potuto leggere queste opere, che da tempo mi attendevano in libreria. 
Vi ringrazio di aver letto la mia recensione e grazie alla Mondadori per la copia omaggio del libro. 
Buona lettura!



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